La giovane Italia parte forte: Barella-Kean, Finlandia k.o.

Contava vincere e l’Italia lo ha fatto. Per convincere c’è tempo. Inizia con una vittoria la strada verso Euro 2020, con l’Italia che batte alla Dacia Arena la Finlandia, soffrendo però oltre il lecito. La decidono i gol, uno per tempo, di Barella e Kean, ma lasciano spazio e iniziativa ai nordici che in un paio di occasioni si fanno vedere dalle parti di Donnarumma. Contava vincere e l’Italia lo ha fatto segnando due gol, cosa che non accadeva da una vita.

Gli schieramenti

Mancini non ci pensa due volte e lancia dal primo minuto il classe 2000 Kean, l’attaccante della Juve reduce da una doppietta firmata contro l’Udinese. Italia con il 4-3-3 con la formazione già annunciata nel corso degli ultimi giorni: Donnarumma tra i pali, Piccini e Biraghi sugli esterni, Bonucci e Chiellini centrali di difesa. Centrocampo a tre collaudatissimo con Verratti, Jorginho e il cagliaritano Barella, mentre davanti Immobile punta centrale con Bernardeschi e Kean sugli esterni.  Dal canto suo la Finlandia si schiera con un abbottonato 4-5-1: Hradecky; Granlund, Toivio, Arajuuri, Väisänen, Pirinen; Lod, Sparv, Hamalainen, G. Kamara; Pukki, quest’ultimo attaccante da seguire, sul conto del quale si dice un gran bene. Il pallone racconta che sono tredici i precedenti tra le due formazioni e bilancio nettanente in favore degli azzurri con 11 vittorie, un pari ed una sconfitta.

Barella la sblocca

L’Italia parte subito forte alla ricerca del gol. Otto ne ha segnati in nove partite sotto la gestione Mancini. Azzurri propositivi, inerzia del match tutta di marca italiana. La partita si gioca in mezzo, con i finlandesi chiusi e con Verratti e Jorginho che debbono mettere qualità al servizio della squadra. Barella si muove bene e il gol del vantaggio, seppure con deviazione, porta la firma del cagliaritano che raccoglie una respinta della difesa finlandese e calcia di prima intenzione. Botta violenta con deviazione decisiva di Vaeisaenen ed è vantaggio Italia dopo una manciata di minuti. Paradossalmente il vantaggio frena la manovra azzurra. I ritmi si abbassano e permettono alla Finlandia di esprimersi meglio. Chiellini deve arrotare i bulloni per frenare per riparare ad una uscita maldestra. Immobile e Kean si muovono bene e l’intesa piace, ma è la Finlandia ad approfittare dei ritmi bassi e tenere bene in fase difensiva e proporsi con una certa continuità. L’Italia non dispiace, ma la manovra è troppo elementare e prevedibile. Bernardeschi va giù in area, il contatto c’è, ma l’arbitro non ravvisa gli estremi. Italia che sembra accontentarsi del minimo vantaggio, Finlandia sempre viva. Meritato il vantaggio all’intervallo, ma l’Italia crea pochi pericoli, confermando la difficoltà ad andare in gol. Per ora decide il gol di Barella.

Raddoppio millennial

Non cambia la musica nella ripresa, con gli Azzurri che faticano a trovare gli spazi. Ci prova Verratti ad illuminare la manovra, Immobile spreca tutto facendo rimbalzare il pallone perdendo un tempo di gioco. La Finlandia è viva e ci prova con l’intraprendende Lod. Pukki è bravo ad inserirsi tra due difensori ma non inquadra lo specchio della porta. Spavento e Italia graziata. Lod insiste, fa cose pregevoli, ma manca, per fortuna azzurra, al momento della conclusione. La Finlandia trova coraggio, ci prova ma nel momento migliore dei finlandesi arriva il raddoppio. Gran giocata di Ciro Immobile, che vede a rimorchio Kean e la mette centralmente per lo juventino che davanti alla porta non sbaglia: 2-0 a quindici dalla fine.

Ritorno ed esordio

Gli azzurri possono rilassarsi e Mancini cambia: fuori Immobile, dentro Quagliarella che ci mette un nulla per farsi vedere. Discesa di Bernardeschi sulla sinistra, palla in mezzo e colpo di testa ravvicinato del doriano: salva prodigiosamente Hradecky. Scatenato l’attaccante della Samp, destro potentissimo dal limite, palla che fa vibrare la traversa. Ma che giocatore. Nel finale spazio anche per Zaniolo che prende il posto di Verratti, è l’esordio in azzurro per il talento romanista. E poi più nulla, solo accademia fino alla fine e primo brindisi azzurro nella corsa verso Euro 2020.

Dalla Dacia Arena di Udine