L'Inter perde la strada per l'Europa che conta

Il paradiso (calcistico) può attendere. Quello dell’Inter che nella giornata in cui avrebbe dovuto accelerare nella corsa al quarto posto che vale la Champions, cade paurosamente in casa per mano di un Sassuolo, salvo, ma che onora l’impegno giocando a San Siro con grande acume tattico, mettendo a nudo tutti i limiti della squadra di Spalletti. Che ormai, salvo clamorosi miracoli (sempre calcistici), è fuori dalla Champions. La Roma è matematicamente qualificata avendo +4 sui nerazzurri, mentre alla Lazio, più due sui nerazzurri, può chiudere il discorso qualificazione a Crotone.

A San Siro decidono i gol di Politano e Berardi per il Sassuolo. Tardivo il risveglio dell’Inter che accorcia nel finale con Rafinha. Inutile il forcing finale. Passa il Sassuolo che spedisce l’Inter all’inferno. E domani sarà una domenica di passione, in testa come in coda. Non c’è un match clou, se non la classica Roma-Juventus che chiuderà la giornata senza brividi particolari. Giallorossi già in Champions, ai campioni d’Italia potrebbe anche servire nulla qualora il Napoli non riuscisse a sbancare Marassi sponda Samp. Nella peggiore delle ipotesi ad Allegri basta un punto tra l’Olimpico e in casa con il Verona per festeggiare il settimo scudetto di fila. Gli Azzurri sono animati dalle migliori intenzioni per fare il pieno a Genova e chiudere nel miglior modo possibile la stagione che fino alla settimana scorsa l’ha vista duettare con la Juventus. Un Napoli che poi dovrà fare i conti con il futuro, quello incerto di Sarri, ai ferri corti con il patron De Laurentiis, e anche quello di alcuni calciatori che potrebbe lasciare il Vesuvio per abbracciare nuove avventure. E sarebbe un peccato perché innegabilmente il Napoli gioca un calcio bellissimo da tre anni a questa parti. Rifondarlo, vorrebbe dire ripartire da zero o quasi. Davanti troverà una Samp che ormai ha poco o nulla da chiedere al campionato ma che vorrà salutare in bellezza i propri tifosi. Da vedere.

Ecco che perde di qualità ma non di intensità il Roma-Juve dell’Olimpico. Entrambe giocheranno per vincere e non certo per “biscottare” un match che farebbe arrabbiare i 70mila che riempiranno domani sera lo stadio romano. Ma il match dei sospiri è quello in programma a Bergamo tra Atalanta e Milan. E vale tantissimo. Milan attualmente al sesto posto, a più due sui bergamaschi che vogliono approfittare dello scontro diretto per mettere la freccia e operare il sorpasso che varrebbe l’Europa League. Milan scottato dalla pesante sconfitta di Roma contro la Juve nella finale di Coppa Italia e seriamente intenzionato a ritornare sulla cresta dell’onda malgrado questa Atalanta sia una bruttissima gatta da pelare. Vigilia animata dalla polemica innescata dallo squalificato Gasperini che attacca senza mezzi termini l’arbitro Pairetto: “Mi ha minacciato”. Seguiranno ulteriori sviluppi. Intanto c’è il campo, con l’Atalanta che dopo il primo anno europeo, insegue la conferma per stabilirsi tra le grandi. Ma il Milan tutto può permettersi, meno che fallire anche se poi da giocare ci saranno gli ultimi novanta minuti con un pari che ai rossoneri farebbe comodo per tenere l’avversario a meno due.

Complicata anche la corsa salvezza. Benevento e Verona sono già andate, resta da assegnare un posto, con il Cagliari che è quello che rischia di più. Al momento è terzultimo e domani va a far visita alla lanciatissima Fiorentina che deve vincere e continuare a sperare visto che davanti ci sono sempre Atalanta e Milan. L’Udinese a 34 va a rendere visita al Verona già retrocesso e dopo mesi può sperare di tornare alla vittoria che stavolta avrebbe il significato della salvezza. Occhio alla Spal, più uno sul Cagliari: va Torino contro i granata provando quel colpaccio che potrebbe aprire le porte della permanenza nella massima serie. A caccia di punti anche il Chievo, un solo punto sopra la retrocessione. Veronesi a Bologna contro i già salvi rossoblù. Potrebbe decidere la rabbia degli asini pronti e con tutti i mezzi, ad aggrapparsi alla serie A. Infine il Crotone. Allo Scida la partita più difficile della giornata, un testa coda pauroso con i calabresi che cercano la salvezza per il secondo anno di fila, biancocelesti rivitalizzati dalla sconfitta dell’Inter. Domenica prossima all’Olimpico lo scontro diretto. Per la Lazio basterà arrivarci sopra di quattro per fare festa. Chi invece la festa l'ha fatta è il Benevento che ha chiuso al Vigorito battendo 1-0 il Genoa. Campani retrocessi in B, ma salutati con la standing ovation da un intero stadio. Viva lo sport.