Koulibaly affonda la Juve, Napoli a -1

Uno stacco imperioso, un terzo tempo, un'incornata d'altri tempi… Possiamo chiamarlo in molti modi ma le diverse sfaccettature del nome non cambiano la sostanza: il colpo di testa con cui Koulibaly manda k.o. la Juve e in apoteosi il Napoli allo Stadium di Torino potrebbe davvero essere il punto di svolta dell'intera stagione. Il difensore senegalese è sbucato dal nulla al minuto 90', perso da Benatia e lesto nell'impattare ad altezza vertiginosa il pallone che potrebbe fare la storia dei partenopei che, con questa rete, espugnano la tana juventina e volano a una sola lunghezza di distanza proprio dai bianconeri, apparsi in sofferenza e privi delle solite idee di gioco. Incredibile, fino a qualche settimana fa, immaginare un finale di stagione come questo: i punti di vantaggio accumulati dalla banda Allegri svaniscono nell'arco di due partite, dalla rovesciata di Simy a Crotone alla zuccata del K2 allo Stadium, due zampate che restituiscono al Napoli un sogno che molti davano ormai per perduto.

Koulibaly, incornata-scudetto

A onor del vero, quella di Torino non è stata probabilmente la più bella partita offerta da queste due squadre ma va detto che la posta in palio era davvero alta. Da una parte Sarri e il suo Napoli, a caccia dell'impresa che potesse rilanciare le ambizioni tricolore, dall'altra una Juve reduce dal brutto scivolone calabrese e scesa in campo forte dei 4 punti di vantaggio da amministrare. Un mix di ingredienti che, almeno nella prima parte di gara, non ha prodotto grosse emozioni, lasciando spazio più all'intensità di gioco che alle folate offensive dei 22 in campo. Il modulo scelto da Allegri funziona solo a tratti: il 4-4-1-1 lascia troppo isolato Higuain e, complice la giornata “no” di Dybala (sostituito all'intervallo), davanti i bianconeri faticano a costruire azioni veramente pericolose. Ben più insidiosa la manovra del Napoli, veloce e preciso nelle ripartenze pur con qualche difetto di troppo in fatto di mira, specie con il capitano Hamsik. Reina di fatto non para mai, graziato dal palo su una punizione di Pjanic deviata dalla barriera, mentre Buffon è chiamato più volte a rispondere, senza però strafare, ai tentativi partenopei. Lo 0-0 sembrava un risultato scritto, in una serata in cui gli attaccanti di entrambe le sponde faticano e giocano pochi palloni: questo, almeno, fino al 90' quando Koulibaly (un difensore) decide di rompere gli indugi, liberarsi della marcatura soft di Benatia e impattare a qualche metro da terra il cross da corner che manda in estasi il popolo napoletano e mette la Juve di fronte all'impossibilità di steccare ancora. Specialmente perché in lista, nelle ultime 4, ci sono ancora le trasferte con Inter e Roma mentre per il Napoli la mission di fare 12 punti su 12 sembra tutt'altro che impossibile.

La giornata di A

La giornata di Serie A ha regalato emozioni e anche qualche patema ma, alla fine, ha in buona parte rispettato i pronostici, spiegando che Lazio e Inter riescono a tenere il passo della Roma vincendo con Sampdoria e Chievo, ma anche che l'Atalanta è la nuova virtuale partecipante alla prossima Europa League poiché, battendo il Toro in casa, si porta al sesto posto solitario scavalcando il Milan. In coda, il successo del Crotone a Udine ci dice che i calabresi superano la Spal e si tirano fuori dalla zona calda, condannando i friulani all'undicesimo k.o. di fila.

Il 3-0 esterno della Roma sui ferraresi ha costretto Inzaghi e Spalletti a cercare la vittoria a tutti i costi in due match tutt'altro che semplici come quello dell'Olimpico con la Samp e quello del Bentegodi col Chievo: brava la Lazio a rendere facile il pomeriggio romano, spazzando via con 4 reti una Sampdoria che pure necessitava di punti per non perdere il treno europeo: i gol di Milinkovic-Savic e De Vrij nel primo tempo aprono la strada alla doppietta di Immobile nel secondo, con l'ex Siviglia sempre più capocannoniere (29 centri). Prova a tenergli testa Mauro Icardi, a segno (dopo consulto Var) contro i clivensi per il gol del vantaggio, poi raddoppiato da Perisic (37 reti in due). La marcatura di Stepinski nel finale regala apprensione ai nerazzurri che, alla fine, riescono a strappare i 3 punti e a restare attaccati alla corsa Champions. Uno scatto europeo importante anche per l'Atalanta che, superando per 2-1 (Freuler e Gosens, con provvisorio pareggio di Ljaijc) il Torino, passa avanti al Milan di Gattuso occupando momentaneamente l'ultimo posto disponibile per la prossima Europa League. Altrettanto fondamentale il k.o. interno dell'Udinese, a secco di punti da 11 gare, contro il Crotone di Walter Zenga: al gol del vantaggio friulano di Lasagna rispondono Simy e l'ex Faraoni che spediscono i calabresi a + 2 dalla zona B e i bianconeri sempre più in una caduta libera pericolosissima. Nel match della Sardegna Arena, invece, Cagliari e Bologna non si fanno male, chiudendo la contesa sullo 0-0.