Juve, rimonta a Wembley: 1-2 al Tottenham e quarti di finale

Uno stadio straordinario Wembley, casa provvisoria del Tottenham a causa la ristrutturazione di White Hart Lane. Non certo un terreno di gioco qualunque ma uno dei più importanti in Europa, teatro di ben due finali di Champions League e dei principali match interni della nazionale inglese. Niente di strano, dunque, se praticamente ogni tifoso italiano che ha assistito alla partita fra Spurs e Juventus, valida per il ritorno degli ottavi di finale della maggior competizione continentale (2-2 all'andata), abbia vissuto momenti di commozione durante il tributo degli 85 mila presenti a Davide Astori, commemorato da un minuto di assoluto silenzio e da uno scrosciante applauso finale. Al capitano della Fiorentina è andato l'omaggio del pubblico inglese ma anche il trionfo della Juve che, sul campo dei londinesi, si è imposta per 1-2 andando a prendersi la qualificazione per i quarti.

Spurs avanti

Imporsi sul campo del Tottenham è stato tutt'altro che facile, complice una partenza non perfetta e l'immenso talento degli inglesi dalla trequarti in su. I bianconeri hanno saputo approfittare della non impeccabile fase difensiva degli uomini di Pochettino, sfruttando al massimo le potenzialità dell'HD, Higuain-Dybala, con il Pipita che sigla il gol del pareggio (il terzo in due gare contro i londinesi) e la Joya che torna a segnare in Champions dopo una vita. Prima dell'uno-due dell'accoppiata argentina, il Tottenham aveva fatto la partita palesando quello che è il suo limite da sempre: tanto gioco, tanto spettacolo ma poca capacità di reazione. Nella prima frazione di gioco, gli Spurs hanno sfruttato alla grande il deficit bianconero sulla destra, dove Allegri è stato costretto a schierare l'adattato Barzagli visto il forfait di De Sciglio: da quella parte, infatti, il sudcoreano Son crea i pericoli maggiori dimostrando una gran tecnica e un ottimo tiro. Ci prova anche Kane, imbeccato da Eriksen e bravissimo a saltare Buffon calciando però sull'esterno della rete. Gli inglesi passano con quella che, paradossalmente, è l'occasione meno clamorosa: traversone morbido di Tripper dalla destra e tiro sporco di Son che inganna sia Chiellini che il capitano per l'1-0. Di ragioni per ricriminare la Juve però ne ha, quando Vertonghen atterra Douglas Costa in piena area senza che nessuno del team arbitrale se ne avveda.

Uno-due dell'HD

Nella ripresa, Allegri prova a mischiare le carte in tavola spedendo in campo Asamoah e Lichtsteiner al posto di Matuidi e Barzagli, posizionando il ghanese sulla sinistra e mettendo Alex Sandro a fare il Mandzukic. Un doppio cambio che porta i suoi frutti: la Juve inizia a macinare gioco ed è proprio lo svizzero che, dalla destra, scodella il pallone che Khedira devia di testa sul liberissimo Higuain, bravo a spiazzare Lloris con una zampata di destro che vale il pareggio. Nemmeno il tempo di festeggiare l'1-1 che i bianconeri servono il bis: splendida combinazione fra Higuain e Dybala, con il Pipita che imbecca il numero 10 in profondità, con questi che si accomda il pallone sul sinistro e lo scaraventa alle spalle del portiere degli Spurs. Fra l'una e l'altra rete sono trascorsi solo 3'. Il Tottenham accusa il colpo ma prova lo stesso ad agguantare il pari che significherebbe i supplementari: entra Lamela che si rende pericoloso con un tiro-cross sventato da Chiellini. Nei minuti finali c'è l'assedio: Son accarezza il palo con un destro da lontano, Kane lo centra in pieno con una zuccata a Buffon battuto, per poi veder spazzare via da Barzagli un pallone danzante sulla linea di porta. Era quella l'occasione capitale: la Juventus espugna Wembley e avanza ai quarti di finale.