Inglese fa piangere la Lazio, l’Inter non si ferma più: è quarta

L’Inter non si ferma più. A San Siro, nel secondo anticipo della 22 esima giornata di Serie A, i nerazzurri battono 3-0 il Pescara ultimo in classifica e approfittano del passo falso pomeridiano della Lazio per salire al quarto posto, a due soli punti dalla zona Champions League, almeno per una notte. Una vittoria netta e meritata per la squadra di Stefano Pioli, nonostante un avvio coraggioso del Pescara. La squadra abruzzese, come sempre in questo campionato, prova a giocare a viso aperto anche al Meazza, e nel primo quarto di gara lo fa senza sfigurare, spaventando anche i tifosi nerazzurri al 22’: Kastanos guida il contropiede e costringe Handanovic alla respinta corta, Verre ribatte in rete ma l’arbitro Calvarese annulla giustamente il gol per fuorigioco. Pochi secondi dopo, però, la partita prende la strada voluta dall’Inter: Bizzarri fa un miracolo deviando in calcio d’angolo la conclusione di Joao Mario dalla distanza, ma sul successivo corner la difesa di Oddo si addormenta e per D’Ambrosio è facile insaccare il preciso cross di Perisic. Da lì in avanti l’Inter dilaga. Le trame offensive volute da Pioli, già ammirate nel primo anno alla Lazio quando il tecnico parmense raggiunse un’insperata Champions League, mettono in continua difficoltà il Pescara, con gli scambi continui di posizione tra Candreva, Joao Mario e Perisic, vivace trio alle spalle del centravanti Icardi. Bizzarri prova a tenere in vita la propria squadra fermando i tentativi di Joao Mario e Perisic, ma nulla può al 43’ sull’ennesimo cross del croato sul quale il portoghese arriva puntuale per la deviazione in rete.

Il doppio vantaggio al termine del primo tempo trasforma la ripresa in un allenamento agonistico per l’Inter. Per la verità, grazie a una disattenzione del centrocampo nerazzurro, Bahebeck avrebbe anche l’opportunità di riaprire la sfida poco prima del quarto d’ora, ma trova un attento Handanovic. A chiudere i conti, dopo alcuni tentativi di Candreva dalla distanza, ci pensa al 73’ il nuovo entrato Eder, che sfrutta nel modo giusto l’assist di Icardi partito peraltro in fuorigioco sull’assist di Brozovic. L’ormai abituale standing ovation del Meazza all’ingresso in campo dell’oggetto misterioso Gabriel Barbosa completa la festa dell’Inter, che domenica prossima avrà l’esame di maturità sul campo della Juventus. Prima, però, c’è un quarto di finale di Coppa Italia da onorare, martedì sera a San Siro contro la Lazio. Per il Pescara, invece, la salvezza è sempre più lontana.

Inglese, invece, fa la festa alla Lazio, L’attaccante del Chievo firma l’1-0 con cui gli scaligeri passano all’Olimpico proprio allo scadere, al termine di un match dominato in lungo ed in largo dai padroni di casa, che hanno fallito diverse chance per mettere le mani sui tre punti, che sarebbero stati utilissimi per proseguire ad inseguire un posto in Europa. E’ una casualità che il primo tempo termini a reti inviolate: il dominio dei biancocelesti è pressoché totale. Al 7′ Milinkovic-Savic sfiora il palo di testa su assist di Lulic, al 17′ Basta fallisce l’aggancio davanti a Sorrentino, al 20′ anche Djordjevic non è letale sotto porta come avrebbe dovuto. Al 21′ Felipe Anderson entra in area e mette al centro, trovando la deviazione con il braccio di Gamberini che forse avrebbe dovuto essere punita con il rigore. Anche Sorrentino ci mette del suo: al 32′ mette in angolo un sinistro di Milinkovic-Savic, al 33′ disinnesca uno stacco di Parolo, al 34′ chiude lo specchio ad Anderson. L’unica conclusione degna di nota dei veronesi è di Guzman, un destro dalla distanza che al 42′ non impensierisce Strakosha. Sul ribaltamento di fronte, Radu prova il sinistro che Cacciatore devia a pochi centimetri dal palo. Stesso spartito nella ripresa, con la Lazio che spinge ed il Chievo che argina.

Al 15′ Sorrentino si allunga su una botta da fuori di Biglia, al 20′ contatto nell’area ospite tra Milinkovic-Savic e Cacciatore che per Fabbri ha nulla di illecito. L’estremo scaligero è ancora provvidenziale al 23′ nel dire no, con i piedi, a Parolo, al 32′ Luis Alberto, appena entrato, chiede a gran voce il penalty per un altro tocco di mano in area. Si susseguono i cambi e al 37′, approfittando di un calo dei capitolini, il Chievo sfiora il vantaggio con una conclusione a giro di Cacciatore. Pochi secondi dopo la Lazio risponde con un tiro velenoso di Lulic di sventato da Sorrentino e con un destro di Anderson vicinissimo al bersaglio. Nel finale i biancocelesti provano il forcing con le energie residue ma, proprio allo scadere, ecco la zampata dei veneti, con Inglese che a botta quasi sicura insacca battendo contro tempo Strakosha per l’1-0, a sorpresa, dell’undici ospite.