I numeri del calcio italiano

Arriva puntuale come ogni anno e certifica le condizioni dell'industria più amata dagli italiani: il calcio. A scanso di equivoci occorre subito precisare che l'andamento generale fa registrare condizioni positive, visto che il valore della produzione dei tre campionati professionistici nella stagione 2017-2018 ha infatti superato per la prima volta i 3,5 miliardi di euro, con un aumento del 6% rispetto all'anno precedente. Però di pari passo con l'aumento dei ricavi c'è quello del capitolo debiti, infatti anche questi sono in crescita del 6,4% rispetto alla stagione precedente. L'indebitamento del calcio tricolore è pari a 4,27 miliardi di euro. Sono alcuni dei numeri che emergono dal ReportCalcio della Figc. 

La differenza tra le grandi e le piccole

Per la serie A il valore della produzione è aumentato del 5,7% e per la prima volta è superiore ai 3 miliardi, ma il gap tra grandi e piccole squadre nella massima serie è ancora troppo marcato, con oltre la metà di questa cifra (54%) generato da soli 5 club: Juventus, Inter, Roma, Milan e Napoli. Le ultime cinque società della massima serie per fatturato contribuiscono soltanto per il 7% del totale dei ricavi del campionato. Il divario si amplia ulteriormente guardando ai costi della produzione, con i primi 5 club che coprono il 56% del totale. Ancora una volta sono i diritti tv a fornire le maggiori entrate ai club, che nonostante una leggera flessione (-0,6%) continuano a pesare per circa un terzo del valore complessivo. Da segnalare la crescita dei ricavi percepiti dagli ingressi negli stadi: +22,4%, un boom ancora più evidente per la sola serie A che ha fruttato 300 milioni di euro. Di particolare interesse anche il boom del calcio femminile, solo negli ultimi 10 anni le giocatrici tesserate sono aumentate del 39,3% passando da 19.000 a 26.000. Endemica, invece, la crisi dei settori giovanili: appena il 5,7% dei giocatori tra i 15 e i 21 anni tesserati nel 2008-2009 risultano ancora operanti nel calcio professionistico italiano.