Hamilton vola sull'Hungaroring, Ferrari sul podio

Vittoria a mani basse quella di Hamilton nel Gp di Ungheria. Ma, e lo ammette lui stesso, buona parte del merito stavolta va al suo compagno di squadra, Valterri Bottas. E' lui che costruisce il successo del britannico, girando a bomba quando gli viene ordinato di farlo (e rientrando davanti a Vettel al pit-stop, tutt'altro che un dettaglio) e facendo da tappo alle due Ferrari e poi anche a Ricciardo, toccandosi sia con l'italo-australiano che con il ferrarista tedesco ma restando comunque in pista fino al quinto posto finale. Una gara, soprattutto negli ultimi giri, ai limiti del regolamento quella del finlandese (con tanto di penalità di 10'', ininfluenti sulla graduatoria) per il contatto con Ricciardo, per quella che è stata una difesa effettivamente un tantino esagerata a fronte di una Red Bull che, in quel momento, viaggiava su ben altre marce. Alla fine, Hamilton riesce a imporsi con un discreto margine su Vettel (2°) e Raikkonen (3°), con le due Ferrari a rimuginare su un pit-stop (quello del tedesco) che ha favorito l'inserimento di Bottas e, di conseguenza, la fuga del campione del mondo a un +24 in classifica.

Bagarre Vettel-Bottas

Tutto aperto, ancora, dopo il Gp di Ungheria. Brava la Ferrari a limitare i danni e a piazzare entrambe le Rosse sul podio anche se, nel finale, Vettel ha rischiato di incappare in una domenica da incubo. L'errore in fase di cambio gomme costa al ferrarista una posizione su Bottas e l'inseguimento del finlandese si trasforma in un incubo: a una manciata di giri dalla fine arriva il tentativo l'attacco, incontrando però la strenua e (a quel punto) inaspettata resistenza del pilota Mercedes che chiude la luce alla SF71H e finisce per toccarla all'altezza della posteriore sinistra che, miracolosamente, rimane integra. Della bagarre aprofitta anche Raikkonen, che sorpassa il connazionale e va a prendersi il terzo posto, buono per la classifica costruttori.

Ricciardo di forza

Il contatto fra Vettel e Bottas finisce sotto la lente dei commissari di gara senza tuttavia portare conseguenze al pilota della Mercedes. Qualche giro dopo, però, il finlandese torna protagonista in negativo allorché Ricciardo, risalito dalle retrovie, gli prende la scia finendo però come Vettel, se non peggio: il contatto all'altezza della fiancata destra porta via la pancia della Red Bull che finisce nella ghiaia ma anche la Mercedes riporta qualche danno. La vettura dell'italo-australiano, però, rimane stoicamente in gara, rimonta e, finalmente, sorpassa la dura Freccia argento di Bottas. I giudici di gara, stavolta, riscontrano l'irregolarità e attribuiscono la penalità al finlandese ma il +23'' su Gasly la rende vana. Così come è troppo il margine di Hamilton su Vettel che si traduce nell'ennesimo weekend di trionfo per l'inglese.