Ecco la Vuelta 2017, da Froome a Contador: la Spagna torna a correre

La strage terroristica avvenuta a Barcellona, ovviamente, ha distolto gli occhi della comunità internazionale da ogni altro fronte, puntando lo sguardo sul dramma della città catalana, colpita in modo atroce e vigliacco dalla follia scellerata del fondamentalismo. E, certamente, questo vale ancora di più per il popolo spagnolo, strettosi attorno non solo ai propri connazionali ma anche ai tanti turisti delle più disparate nazionalità coinvolti nel massacro. In questo contesto di dolore, sgomento e sofferenza, va da sé che concentrare la propria attenzione su un evento sportivo può essere quantomeno complicato. Ma, allo stesso tempo, una possibile opportunità per dimostrare che la Spagna c’è ancora e, con lei, tutti i Paesi che il terrorismo lo combattono. Mancano solo poche ore al via della Vuelta de España, il conclusivo appuntamento ciclistico della stagione, l’ultimo dei Grandi giri che, alla luce di quanto accaduto, assume un’importanza ancor maggiore di quanta già non ne avesse.

Froome, caccia alla doppietta

Percorrere le strade del Paese iberico, rappresenterà non solo la rincorsa a uno dei più importanti titoli ciclistici ma anche un tentativo di offrire ad appassionati e non un’occasione per tornare alla normalità. Con la cronosquadre di 13,7 chilometri che partirà da Nimes, in Francia, la Corsa rossa inizierà ufficialmente, con il fresco campione del Tour de France, Chris Froome, come favorito assoluto per la vittoria finale nonostante la storicamente difficile eventualità di centrare l’accoppiata Vuelta-Tour (solo Anquetil e Hinault hanno osato tanto ma quando la corsa era calendarizzata ad aprile). A tallonarlo da vicino, tentando di ripetere il duello già visto sulle strade francesi, ci sarà il capitano dell’Astana, Fabio Aru, già vincitore del giro spagnolo nel 2015 e quinto nella recente Corsa gialla, con tanto di maglia da leader indossata per due tappe.

Vuelta, la sfida di Nibali e Contador

Ma all’appuntamento di Spagna ci saranno anche due fuoriclasse accreditati come Vincenzo Nibali, reduce da un buon terzo posto al Giro100 e, soprattutto, il padrone di casa Alberto Contador, il quale ha già annunciato il suo ritiro al termine di una competizione che lo ha visto per tre volte trionfatore (2008, 2012 e 2014, tre vittorie su quattro partecipazioni). El Pistolero ha già fatto sapere che quella di casa sarà una corsa che lo vedrà protagonista, a maggior ragione dopo quanto accaduto a Barcellona. Certamente, in una Vuelta che vedrà l’assenza di gente come Quintana, Uran e Doumoulin, proprio nel quartetto suddetto potrebbe nascondersi il possibile favorito per la vittoria finale vista anche le ristrette occasioni per i velocisti, a favore di una predilezione storica della competizione per i percorsi misti. Nel novero dei presenti alla partenza, brilla per la sua assenza lo spagnolo Samuel Sanchez, 39enne campione olimpico a Pechino 2008, trovato positivo a un ormone della crescita ed escluso a qualche ora dalla partenza.