CR7 ribalta l'Atletico, la Juve è ai quarti

Chi era CR7 lo sapevano tutti. E tutti sapevano anche che la Juventus lo aveva preso per questo, per essere la stella in grado di illuminare la via per l'Europa. Per vincere da solo serate come questa. La Juve l'impresa la fa: archivia la serata del Wanda Metropolitano nei file di posta indesiderata, sfodera il suo asso e manda a casa l'Atletico Madrid con una rimonta stratosferica. Allo Stadium finisce 3-0, con il tabellino che recita lo stesso nome. Un doppio nome: Cristiano Ronaldo da Funchal. Non solo lui, per carità. Quella di stasera è stata una prova corale da urlo, una partita da Juve vera, quella che non si era vista a Madrid e quella che regola i Colchoneros per approdare ai quarti con un altro spirito, quello di chi questa coppa vuole vincerla.

Moduli e tattica

Sì, Ronaldo la Juventus l'ha preso per questo, perché si esaltasse in partite come questa. Si partiva dallo 0-2 del Wanda e da una squadra chiamata all'impresa delle imprese contro una delle formazioni meglio attrezzate e, soprattutto, più rodate della Champions, in tutto e per tutto agli ordini del suo tecnico Simeone. Cristiano Ronaldo, certo, ma la vittoria l'ha costruita Allegri e non solo sul campo, visto che è rimasto impermeabile alle critiche e alle voci di un presunto fallimento se la Juventus non fosse riuscita a passare il turno. Il tecnico disegna il suo assetto all'italiana, piazzando Emre Can in mezzo con Spinazzola e Cancelo come esterni, chiedendo a Bernardeschi e Mandzukic di supportare CR7 in avanti. Funziona tutto bene e infatti i bianconeri passano alla mezz'ora, quando Ronaldo raccoglie un suggerimento di Bernardeschi sovrastando Juanfran di testa per l'1-0.

Man of the match

Il leitmotiv del match è sempre lo stesso: Juve a spingere, Atletico ad arrancare. Forse per questo dopo soli 3' dall'inizio della ripresa sbuca nuovamente Ronaldo, stavolta travolgendo Godin con la sua imperiosità e andando a staccare più in alto di lui quando è chiamato al colpo di testa da un cross di Joao Cancelo. La goal line technology interviene ma da il gol, fissando il punteggio sul 2-0 e in perfetta parità. L'Atletico però non c'è e la Juve ne approfitta. Anzi ne approfitta Bernardeschi che, lanciandosi in un'azione in solitaria, va a guadagnarsi un calcio di rigore, utile per far segnare ancora Ronaldo e per fargli portar via il pallone. E' 3-0 allo Stadium, l'esatto copione che i tifosi aspettavano. Quello già scritto, quando in  squadra hai CR7.