Caos in Lega, Micciché si dimette

E'finita dopo venti mesi esatti l'esperienza di Gaetano Micciché alla presidenza della Lega Calcio di Serie A. “Troppe voci”, ha detto nell'atto di rassegnare le proprie dimissioni, mentre i grandi club tentavano il tutto per tutto per convincerlo a resistere e scongiurare così una nuova crisi dei vertici del principale organo calcistico del calcio professionistico. Quasi inevitabile, a questo punto, l'intervento della Figc, con il presidente Gravina che dovrebbe convocare un consiglio federale per discutere la questione e cercare di capire come muoversi per tamponare l'emergenza. Ed era stato proprio Gravina, peraltro, che pochi giorni fa aveva parlato con Micciché delle pressioni esercitate da più parti su di lui, per via delle presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato la sua elezione nel 2018, terminando il colloquio con la garanzia che il presidente della Lega avrebbe resistito. Anche per questo, la decisione di Micciché ha spiazzato più di qualcuno, arrivando proprio nel momento in cui sembrava che le acque si stessero calmando.

Le motivazioni

“Desidero annunciare, con questa dichiarazione, le mie immediate dimissioni dalla carica di presidente della Lega Serie A – ha scritto in una nota il presidente -. Le indiscrezioni di oggi apparse sui giornali relative alla chiusura dell'istruttoria sulla mia nomina avvenuta venti mesi fa e al suo possibile esito sono inaccettabili e mi impongono questa decisione. Sono stato chiamato in Lega con dichiarazioni unanimi di voto e gli ho dedicato molto tempo ed energie. Ho trovato una Lega commissariata completamente disorganizzata e che non aveva nemmeno la parvenza di una realtà efficiente. Tutti insieme, perché nessuno ha sollevato la benché minima obiezione in 20 mesi e le delibere che abbiamo preso sono state tutte all'unanimità, abbiamo preso una serie numerosa di iniziative che andavano nella giusta direzione”. Ma Micciché è ancora più preciso: “Trovo necessario fare un riferimento ad una vicenda nata nelle ultime settimane e che prende vita da un'intervista rilasciata dal sig. Preziosi (presidente del Genoa, ndr) e da una lettera anonima che sarebbe stata recapitata alla Federazione Italiana Gioco Calcio, alle procure della Figc e del Coni, nonché inviata alle principali testate giornalistiche nazionali, nelle quali si riferisce di presunte irregolarità che sarebbero state commesse nell’assemblea che mi ha eletto presidente di questa lega il 19 marzo del 2018″.

In attesa di capire quale sarà il futuro ai vertici della Serie A, il dimissionario presidente rivendica di aver “lavorato in questi mesi per la trasformazione del calcio, aggiungendo ai valori agonistici e sportivi quelli di credibilità societaria economica e prospettica. Ciò è indispensabile e propedeutico per l'arrivo di nuovi e seri investitori, nuove e grandi corporation in qualità di sponsor, nuova credibilità nei mercati finanziari” .