Bernardeschi alla Juve: è fatta. Alla Fiorentina vanno 40 milioni più bonus

Troppo profondo lo strappo con i tifosi viola: l’avventura di Federico Bernardeschi con la maglia della Fiorentina era già da tempo avviata al tramonto e, come epilogo, non ne erano previsti altri se non quello del passaggio in bianconero. Il numero 10 dei toscani è pronto a dire “sì” alla corte della Juventus che, per lui, sborserà ben 40 milioni di euro nelle casse viola, riservandone 4 a stagione al giocatore per i prossimi 5 anni. E’ dunque fatta, ormai, per il trasferimento dell’esterno mancino di Carrara (11 gol nell’ultima Serie A), calcisticamente cresciuto nel club dei Della Valle ma, oramai, un separato in casa dalle parti di Firenze, dopo aver disertato il ritiro di Modena presentando un certificato medico che riportava un caso di “gastroenterite acuta”.

Berna-Juve: si fa

Un’assenza che i supporter fiorentini non avevano mancato di far notare a Bernardeschi, ponendo uno striscione di inequivocabile dissenso nei confronti dell’ormai ex numero 10. La lunga trattativa di Marotta per portare a Torino il talentuoso giocatore della nazionale è dunque ormai in dirittura d’arrivo: Federico vestirà il bianconero della Juventus, detestata rivale della Fiorentina, ponendo la parola fine su una vicenda che, negli ultimi giorni, aveva conosciuto un clima sempre più pesante.

Rabbia Viola

Quaranta milioni più bonus e senza contropartite tecniche: un investimento importante quello del club torinese e, senza dubbio, un introito altrettanto fondamentale per i viola i quali, però, perdono un altro pezzo fondante dell’undici dello scorso anno. Dopo aver salutato gli spagnoli Borja Valero e Tello, il capitano Rodriguez e il trequartista Ilicic, oltre al probabile addio del centrocampista Vecino (destinato all’Inter) e della punta Kalinic (nel mirino del Milan), i tifosi si attendono molto sul mercato con la liquidità che arriverà dalla cessione di Bernardeschi. E, d’altronde, la stessa società (al netto delle tensioni degli ultimi mesi) dovrà cercare di ricucire uno strappo sempre più lacerante con una tifoseria spazientita dallo smantellamento in corso. Del quale il “tradimento” del centrocampista classe ’94 è stato solo la punta dell’iceberg.