Arsenal e Chelsea in finale: poker britannico

Era finito/iniziato alla grande l'anno dell'Inghilterra, calcisticamente parlando, con il bello e parzialmente inaspettato quarto posto ai Mondiali di Russia e la grande voglia di riscatto di un buon numero di team. Ora, dopo le imprese storiche di Liverpool e Tottenham nelle rispettive sfide di Champions contro Barcellona e Ajax, è toccato ad Arsenal e Chelsea completare il quadretto totalmente britannico delle finaliste europee, centrando l'atto conclusivo dell'Europa League superando, rispettivamente, Valencia ed Eintracht Francoforte in semifinale. Più equilibrio nel match di Londra, dove i Blues di Sarri arrivavano dall'1-1 dell'andata e si sono visti costretti a giocarsi tutto fino ai calci di rigore contro gli ostici tedeschi; gli uomini di Emery, da parte loro, sfuggono alla rimonta valenciana dopo il 3-1 dell'andata all'Emirates, imponendosi anche al Mestalla per 4-2.

Valencia-Arsenal 2-4

Il Valencia ci ha provato a giocarsela davanti al suo pubblico, cercando di replicare quanto accaduto nelle due semifinali della massima competizione continentale, dove la remuntada è andata di moda. E il gol arrivato dopo una decina di minuti, siglato da Gameiro, qualche speranza l'aveva riaperta. Certo è che se hai davanti una coppia formata da gente come Lacazette e Aubameyang, da raccontare hai ben poco: il pareggio dei Gunners arriva da sponda del francese per l'esterno destro in corsa del gabonese, che la fissa sotto la traversa; il raddoppio lo firma proprio l'ex Lione, che aggancia l'assist di Torreira e batte Neto senza pietà. Gameiro si toglie la soddisfazione della doppietta ma Aubameyang decide di fare meglio e il pallone a casa se lo porta lui, dopo aver messo alle spalle di Neto il terzo e il quarto gol della serata. Una tripletta che vale all'Arsenal una finale di Europa League dopo 19 anni.

Chelsea-Eintracht 1-1 (5-4 d.c.r.)

Già nella gara di Francoforte si era capito che l'Eintracht non era squadra da sottovalutare. E il Chelsea di Sarri ne ha avuto la conferma, dopo essersi fatto trascinare fino ai calci di rigore per riuscire ad agguantare la finale di Baku e completare il poker inglese (nonché il tris londinese). I tedeschi, però, la pelle l'hanno venduta cara anche se non tanto per il gioco (ordinato e senza acuti): i Blues hanno giocato meglio e sono meritatamente passati in vantaggio con Loftus-Cheek, schierato un po' a sorpresa e imbeccato alla perfezione da Hazard per un piattone vincente. Gli uomini di Hutter, però, riescono a pareggiare i conti con Gacinovic, bravo a farsi trovare pronto su uno svarione della difesa inglese. Il bello arriva all'extra-time: prima il Chelsea vanifica un contropiede clamoroso, poi ringrazia la dea bendata che lo aiuta sulla doppia conclusione di Haller, respinta due volte sulla linea di porta. Inevitabili i rigori e, si sa, quelli sono una lotteria. Che stavolta parla inglese: il Chelsea torna in finale di Europa League.