San Giuseppe Oriol, sacerdote, Barcellona (Spagna), 23/11/1650- Barcellona, 23/03/1702. Proviene da una povera famiglia: il padre è tessitore di seta e muore sei mesi dopo la sua nascita.
Profondamente unito al Signore con una preghiera prolungata davanti a Gesù Eucaristia, eccelle nello spirito di povertà e di umiltà. Trabocca di letizia cristiana. Esercita con impegno il ministero della riconciliazione. Grande spirito di penitenza: dorme tre ore al giorno su di una sedia, usa il cilicio, si racconta che per 26 anni si nutrì solo di pane e acqua.
Sentendo vicina la morte, si trasferisce in una stanza presso un amico. Riceve gli ultimi sacramenti e negli ultimi tre giorni si ciba solo dell’Eucaristia. Chiede a chi gli è vicino i recitare lo Stabat Mater: durante la preghiera, guardando il crocifisso, entra nella pace del Signore. È canonizzato nel 1909. Le sue spoglie mortali vengono distrutte durante la guerra civile spagnola; per supplire a questo barbaro e assurdo gesto, Pio XII nel 1941 dona alla città di Barcellona una reliquia del Santo (che era stata regalata a san Pio X).
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi
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