Beata Anna di San Bartolomeo e la sua profonda unione con la Santissima Trinità

Beata Anna di San Bartolomeo, Carmelitana scalza. Almendral (Spagna) 1-10-1549, Anversa (Belgio) 7-06-1626. Proviene da una famiglia contadina. A 10 anni rimane orfana. Fino a 20 anni è addetta a pascolare il gregge di famiglia.

Avvenimenti

  • Nel 1570 viene consigliata dal parroco di entrare nel convento carmelitano di San Giuseppe ad Ávila, da poco tempo fondato da santa Teresa di Gesù.
  • Per sette anni Anna accompagna nei viaggi Teresa e ne diventa la più fedele e apprezzata collaboratrice (Teresa morirà tra le sue braccia).
  • Fa parte di un gruppo di suore incaricate di diffondere in Francia la riforma carmelitana. Da conversa le viene imposto di diventare corista per poter svolgere il compito di priora prima a Pontoise e poi a Tours.
  • Viene inviata ad Anversa, dove fonda un monastero in cui entrano molte giovani desiderose di essere guidate da una stretta collaboratrice della grande Teresa d’Avila. Quando Anversa viene assediata dagli Ugonotti, Anna passa tutta la notte in preghiera: la città è risparmiata e il merito viene attribuito a lei.

Aneddoti

  • Chiede a santa Teresa di insegnarle a scrivere e in breve tempo diventa molto abile nella scrittura, tanto che è lei a scrivere le lettere della grande riformatrice, la quale il più delle volte si limita a firmarle o ad aggiungervi qualche riga.
  • Quando viene mandata a dirigere il carmelo di Parigi si sente inadeguata e timorosa; le appare Gesù che le dice: «Coloro che fanno le opere di Dio, debbono camminare come io camminai in terra, afflitto e disprezzato».
  • Alle sofferenze morali si aggiungono anche delle discordanze con Pietro de Bérulle, suo superiore e confessore, che pretende di dirigere il carmelo secondo le sue idee personali. Lei rimane irremovibile nel difendere il vero spirito della riforma carmelitana. Un giorno,mentre prega in coro, Gesù le dice: «Perché ti abbatti? Non dovresti essere contenta che dicano di te che sei una nullità? Di me hanno detto anche cose peggiori. Le leggi del mondo differiscono molto dalle mie. Quello che mi piace di più è la sofferenza, la mortificazione e la pazienza».

Spiritualità

Tutta la sua spiritualità è incentrata sull’uniformità alla volontà divina, compiuta con grande generosità. Profonda unione alla Santissima Trinità. Deve sopportare molte difficoltà e sofferenze per essere fedele alla riforma di Teresa di Gesù.

Morte

Sopporta pazientemente le sofferenze dell’ultima malattia. Ha la visione delle Tre Persone della Trinità rivestite con paramenti pontificali. Dopo aver esclamato: “Ave Maria” entra nella gioia senza fine. Circa 20 mila persone giungono ad Anversa per toccare il suo corpo con corone del rosario o altri oggetti religiosi. I suoi resti mortali sono venerati nel monastero di Anversa. Viene beatificata nel 1917.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi