Vaccinarsi per difendersi dal Covid e il caos della comunicazione

Caro direttore, sono sorpreso del vostro silenzio sui no Vax. Cioè pensavo che li avreste attaccati fortemente considerato il loro impegno a diffondere la piena sfiducia nella sanità pubblica e nella scienza. Avendo visto Papa Francesco vaccinarsi e dire recentemente che vaccinarsi è un atto di amore pensavo che tutta la Chiesa si schierasse con lui per convincere anche i più incerti a sostenere le vaccinazioni.

Sono rimasto sconcertato e un po’ anche scandalizzato nel vedere invece questa Chiesa così spaccata. Da chi si è vaccinato (come il Pontefice e tutto il Vaticano) a chi invece va predicando complottismi vari spingendo il popolo a non vaccinarsi e alleandosi con i cosiddetti “no Vax”. Mi aspetterei un maggiore senso di responsabilità da parte di chi oltre a curare le anime dovrebbe prodigarsi anche di mantenere in vita le persone.

Perché invece si diffondono così tante sciocchezze in merito a quello che è un semplice vaccino, grazie a Dio scoperto in tempo record ma già confermato come appropriato per non farci morire tutti di Covid? C’è chi parla di microchip inseriti dal vaccino a chi diffonde discorsi sul renderci tutti sterili a chi prevede tra dieci anni sciagure e patologie dovute al vaccino e qualsiasi altra tragedia.

La confusione regna sovrana e anche certi medici che parlano nelle TV non sempre sono così chiari e concordi tra loro. Per non parlare dei politici che ormai ci hanno abituato a sentire qualsiasi corbelleria persino le più assurde. Vorrei che In Terris esortasse ancora di più sull’importanza del vaccino. Ho letto il professor Cauda: molto interessante, chiaro e veramente competente. Ecco dovrebbero esporsi tanti più professori mentre nei media vedo sempre quei soliti quattro: come mai? Non dovrebbero tutti i medici fare un appello comune e supplicare tutta la popolazione a vaccinarsi? Avendo avuto due morti in casa per Covid non penso ad altro. Mi scuso se sono stato sconclusionato e forse superficiale.
Grazie per quello che fate.

Gabriele S.