A proposito di digitalizzazione e dintorni

sportelli

Caro In Terris,

leggo di un comune toscano ove “non c’é campo” e pare ad alcuni una qualche cosa di inammissibile in una società che si illude di risolvere gran parte dei propri problemi attraverso la c.d “digitalizzazione” e pare che ci si sforza ogni giorno decine di volte attraverso i c.d. “media”.

Sarà che ho 74 anni, che del passato sono disposto a buttare via ben poco, che mi pare questa società “telematica” sia divenuta “ad inizio” solo strumento del danaro, delle speculazioni, degli sfruttamenti, della prevaricazione dei molti poteri che “governano” il mondo, non osservo che si stia prendendo consapevolezza dei tanti “limiti” o meglio rischi della telematica nei confronti della società nel suo complesso. Non si legge più, o meglio il “cartaceo” é sempre meno diffuso, si é persa l’abitudine e scrivere anche con il computer, i rapporti umani si riducono a “connessioni”, lo “smartphone” é divenuto strumento di corruzione morale, provoca alienazioni di ogni tipo, inquina le coscienze é strumento spesso di perversioni ma non si vuole scrivere o discutere di questo.

Non si tratta di abolire la telematica ma di saperla disciplinare e impedire che divenga strumento distruttivo e necessita di controllo costante. Gli effetti devastanti della “digitalizzazione” applicata all’elettronica di consumo priva di qualsiasi controllo sta creando un mondo di “schiavi” nel senso della coscienza e consapevolezza di quanto trasmesso da chiunque e con qualsiasi finalità particolarmente alle giovanissime generazioni, gli uomini e le donne di un domani a mio parere sempre più oscuro. Datemi pure del pessimista ma purtroppo leggo “i segni dei tempi”. Buon Lavoro Maurizio da Arezzo