Impariamo a coltivare la speranza

Gentilissimo don Aldo,

ho avuto modo di leggere l’editoriale di mons. Gerardo Rocconi dal titolo “Cristo vince la morte e ci dona una Pasqua di speranza e vita” e devo dire che è stato un vero balsamo per la mia anima.

Ho apprezzato in particolar modo i tre suggerimenti, gli atteggiamenti pasquali che il vescovo ci ha voluto suggerire. Devo dire che, soprattutto in questo ultimo periodo, sento intorno a me che le persone hanno perso la speranza, sono stanche di questa pandemia e delle conseguente restrizioni per arginarla che non permettono di vivere una vita normale.

Purtroppo, è la seconda Pasqua che viviamo in lockdown e quello che manca più di tutto è il non poter essere vicino ai nostri cari. Questo isolamento per la nostra e altrui salute ci sta portando ad essere sempre più egoisti, a pensare soprattutto a noi stessi.

Come mons. Rocconi sottolinea, penso che sia di vitale importanza coltivare la speranza in diversi ambiti: speranza nei vaccini perché presto tutti possiamo averne accesso e così sconfiggere il coronavirus, speranza che torneremo ad abbracciare le persone che amiamo; speranza in un futuro migliore dove tutti prendano coscienza che da soli non si va da nessuna parte.

Grazie per aver pensato e fatto in modo che ogni giorno di questa settima santa potessimo leggere le parole di un pastore della Chiesa: ognuno a modo suo ha fatto sì che tornassimo sulla retta via per la nostra anima e il nostro cuore.

Con stima, Francesco P. da Torino