Dal confronto nasce il bene comune

Caro direttore,

approfitto di questo spazio lasciato ai vostri lettori per “dire la mia”. Solitamente non intervengo nei dibattiti e tanto meno sui social, ma sono un’attenta osservatrice e volevo, per una volta, “prendere carta e penna” e dirvi che vi seguo da molto tempo e apprezzo il modo libero con cui seguite fatti e raccontate quello che accade nel nostro Paese e non solo: perché la vostra attenzione riguarda veramente tutto il mondo.

Non temete di esprimere le vostre opinioni, ma neanche di ospitarne di diverse per favorire un dibattito e un confronto che, purtroppo, spesso, manca in Italia. Non c’è una discussione sana sui temi chi riguardano tutti noi da vicino, nessuno più è disposto ad ascoltare l’altro, soprattutto quando “l’altro” la pensa diversamente da noi. A volte il bene comune per una società arriva proprio da quel pezzetto di terreno condiviso da chi parte da punti di vista diversi. Questa – a mio modestissimo parere – si chiama democrazia. Invece siamo schiavi del politicamente corretto, dei pregiudizi, dal desiderio di affermare le nostre idee invece di interrogarci sui bisogni di tutti.

Sarò sincera: non sempre sono d’accordo con quel che leggo, ma anche per questo che continuo a seguirvi! Perché proprio quando trovo articoli diversi dal mio pensiero, mi pongo delle domande e “cresco”. Chiaramente vi seguo anche perchè sono credente e mi piace restare aggiornata sui temi a noi cari, ma questo non vuol dire essere sempre d’accordo. Adoro la vostra rubrica in cui bocciate le notizie, alcune sono clamorose ed anche gli spazi dedicati agli ultimi. Non stancatevi mai di raccontare, raccontare, raccontare!