Un “Tango al buio”, per l'integrazione dei non vedenti

Mi insegneresti a ballare il Tango Argentino? Mi sarebbe sempre piaciuto ma non ho mai trovato qualcuno che mi accettase perché sono una ipovedente!”. Per soddisfare questa richiesta, nel settembre 2015, nacque un primo incontro tra Dario Trentini, presidente della sezione di Trento della Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Onlus, e Simona Niero, insegnante di Tango Argentino. Cominciata come iniziativa ludica, nel corso del tempo ha assunto aspetti che esulano da un normale corso di ballo.

L'aspetto dell'integrazione sociale

Integrazione di persone non vedenti o ipovedenti nelle normali sale da ballo che organizzano serate di tango. Per questa attività non servono attrezzature particolari, piuttosto vanno avvisati gli organizzatori che vi sono persone con handicap visivi in sala. Nel tempo abbiamo avuto più di una volta ospite ed insegnante un Maestro internazionale, Hernan Ohaco, che ha aperto i suoi stage affiancato dall'insegnante Simona Niero. Ma l'integrazione riguarda anche le persone vedenti nel mondo dei non vedenti, nel “mondo al buio”: essi rinunciano per un po' alla vista per ballare al buio, accentuando gli altri sensi. Così riescono a comprendere e ad accettare le difficoltà di chi ha problemi di vista.

L'aspetto della postura

Molto spesso chi ha problemi al senso della vista, specie se li ha dalla nascita, non ha una immagine del proprio corpo e quindi non riesce a percepire se è in una posizione corretta oppure no. Specie per i più giovani, le lezioni di ginnastica posturale sono troppo noiose, quindi attraverso il ballo, non solo si iniza ad apprendere una postura corretta ed elegante nei movimenti, ma si inizia anche a gestire lo spazio che ci circonda in modo diverso, con più sicurezza; il tutto non senza difficoltà ma divertendosi con altre persone e con la musica. Il metodo di insegnamento rende più attenti ai particolari.

L'aspetto della sicurezza

Se non è facile per noi vedenti abbracciare una persona che non conosciamo, figuriamoci per chi non la può vedere, anche se per esperienza loro vedono molto meglio la nostra anima. Tango non è solo un ballo, è un dialogo tra due corpi attraverso la musica, spesso per paura o per difesa non ci apriamo con chi abbiamo di fronte. Nel Tango è l'essenza principale abbattere il muro tra due persone per creare un dialogo che va oltre gli handicap, oltre le differenze liguistiche, oltre le differenze di età.

I corsi si sono sempre sostenuti con il contributo dei partecipanti cercando di tenerlo il più accessibile a tutti perché tutti abbiano la possibilità di partecipare, anche le “Miloghe al buio” organizzate direttamente dalla Uici Onlus Trento hanno sempre avuto un fine sociale: il ricavato è sempre stato devoluto per aiutare persone non vedenti bisognose nel territorio.

Trento, Venezia, Bolzano sono state le prime città a partire ma vi sono già pronti insegnanti in altre zone (Verona, Rovigo, Roma, Messina) che hanno accettato di aderire al progetto “Tango: al buio ballando con i sensi” mantenendo l'idea sociale e gli obiettivi di partenza. Previsto inoltre un viaggio a Madrid per preparare anche gli insegnanti del posto.

Il ballo!

Partito nel settembre 2015, i primi corsi hanno avuto il via nei primi mesi del 2016, gruppi da 5-6 coppie miste tra non vedenti, ipovedenti e vedenti, nell'autunno 2016 le prime uscite in milonghe organizzate da altre scuole e a febbraio 2017 la prima “Milonga Al Buio” organizzata dalla Uici Trento con un'affluenza di più di cento persone, il ricavato è stato devoluto in beneficenza, successivamente a luglio il Comune di Cavalese (TN) durante il Festival della Fisarmonica la “Milonga al buio” ha avuto la possibilità di farsi conoscere. Ad ottobre 2017 la terza edizione presso le Cantine di Lavis (TN) e intanto i corsi proseguono. A marzo 2018 tutto il gruppo degli allievi ha fatto la sua prima esibizione su un palcoscenico.

Appuntamenti futuri per cercare di portare in più città possibili questa esperienza e il 13-14-15 luglio “Tango: al buio ballando con i sensi” sarà a Cavalese per accogliere tutti quelli che vorranno condividere  questa esperienza con corsi e serata di ballo. Inoltre i non vedenti che desiderano provare in questi giorni potranno farlo con delle lezioni gratuite tenute da Simona Niero, lezioni che comprenderanno anche delle cognizioni di posturale, e gestione spazi muovendosi più in sicurezza nell'ambiente che ci circonda.