Thomas: “Alfie maltrattato, ecco le foto”

Dopo aver vanamente chiesto spiegazioni sui presunti maltrattamenti subiti dal piccolo Alfie Evans all'interno dell'Alder Hey Hospital di Liverpool, i genitori hanno deciso di pubblicare le foto che sembrano testimoniare le negligenze del personale sanitario incaricato di sorvegliare il bambino.

La denuncia

Gli scatti mostrano abrasioni, bruciature, ferite e sangue rappreso sotto la bocca di Alfie. “Ne ho molte altre di prove, queste sono solo alcune di un plico” ha detto Thomas, il papà, ricevuto nei giorni scorsi da Papa Francesco. “Quando abbiamo chiesto spiegazioni del sangue e delle bruciature, non ci hanno risposto e non hanno avviato alcuna indagine. Non sappiamo nemmeno come gliele hanno procurate”. Ci sono poi foto del bambino con l'interno delle labbra tagliato. “Sono dello scorso dicembre, di quando andammo in tribunale a Londra e ci fu vietato di lasciare un nostro parente in camera con Alfie”. Al piccolo non verrebbe nemmeno dato il ciuccio per evitare le convulsioni possano provocargli lesioni alla bocca. “Non richiede un grande sforzo, ma le infermiere lo hanno lasciato senza“, ha raccontato ancora Thomas. 

La Onlus

Sul caso è intervenuta anche la Steadfast Onlus che, nell'ambito del progetto Steadfast LifeAid e su richiesta diretta della famiglia, si sta occupando del caso Alfie Evans, in collaborazione con altre associazioni e organizzazioni nazionali e internazionali. “Apprendiamo dalle ultime comunicazioni di papà Thomas, che il piccolo Alfie Evans in questo periodo di tempo di ricovero presso l'Ospedale Alder Hey, è stato oggetto di negligenze – si legge nel comunicato -. I genitori di Alfie hanno cercato in tutti i modi di chiarire queste circostanze con l'Alder Hey in via pacifica ma a fronte dei continui rifiuti si sono trovati costretti a denunciare pubblicamente questi fatti. Chiediamo che le autorità preposte alla tutela dei minori facciano al più presto chiarezza sugli standard di cura cui il bambino è sottoposto nell’ospedale che si prende cura di lui”.