Ramonda (Apg23): “I giovani non possono essere spenti dalla cannabis”

La dipendenza ci fa schiavi, l’indipendenza ci fa soli, l’interdipendenza ci fa liberi assieme”. Con questo motto, in occasione della Giornata mondiale di lotta alla droga che si celebra ogni 26 giugno, oggi si tiene a Rimini la Festa della InterDipendenza, la festa contro le droghe promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi. L’appuntamento è al campo “Don Pippo” in Via Santa Cristina 22 dalle ore 14 alle 17:30 per un momento di festa con animazione, letture, testimonianze e musica dal vivo insieme a tanti giovani di don Benzi, alcuni dei quali stanno rinascendo dopo il tunnel della droga. 

Cannabis

“Nell’ultima Relazione del Governo sulle tossicodipendenze emerge come ‘oltre un quarto degli studenti delle scuole superiori ha fatto uso di cannabis, mentre un terzo degli studenti minorenni ha provato sostanze psicoattive’. I giovani non possono essere annebbiati e spenti dal fumo della cannabis, prede del primo occupante. Al contrario i giovani sono pieni di vita ed hanno bisogno di opportunità per sviluppare i loro talenti, per trovare un lavoro, per costruirsi una famiglia” commenta Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23). La Comunità Papa Giovanni XXIII, insieme a varie realtà tra cui la Fict, il Ceis di Roma, Exodus e San Patrignano, si è battuta in questi anni contro la legalizzazione della cannabis in quanto crea dipendenza e risulta impossibile controllare la percentuale del Thc, il principale agente psicoattivo della cannabis. Dello stesso parere anche il Giovanni Serpelloni, già capo del dipartimento anti-droga della Presidenza del Consiglio: “Altera la percezione del rischio nei giovani”. La Comunità Papa Giovanni XXIII ha aperto nel 1980 la prima Comunità terapeutica per il recupero delle persone con dipendenze patologiche. Oggi gestisce 34 comunità terapeutiche – 22 in Italia e 12 all’estero – in cui sono accolte oltre 300 persone. Da anni punta sulla prevenzione, avendo a cuore l’aspetto educativo del fenomeno dipendenze, in particolare tra le nuove generazioni.