Quanto cibo sprecano gli italiani?

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Nel 2017 quasi tre italiani su quattro (71%) hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari. Un segnale incoraggiante, fotografato dallo studio di Coldiretti “Diari di Famiglia dello spreco”, pubblicato in occasione della Quinta Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, che si celebra oggi.

I risultati derivano da un fatto: l'Italia è il quarto Paese al mondo nella lotta allo spreco alimentare. Prima è la Francia, seguita da Germania e Spagna. Confrontando l'indice del 2016 con quello del 2017, nel nostro paese si è passati dal 3,58% del cibo gettato rispetto a quello prodotto, al 2,3%. 

Resta tuttavia la grande quantità di cibo che finisce tra i rifiuti nelle mense scolastiche e nei supermercati, dove lo spreco pesa per 18,8 chili all'anno ogni metro quadro. Nelle mense scolastiche quasi un terzo dei pasti viene gettato, il 29,5%, 120grammi per ogni studente.

Nella grande distribuzione, stando ai dati dei ricercatori delle Università di Bologna e della Tuscia, emerge che negli ipermercati lo spreco incide per 9,5 kg all'anno per ogni metro quadro di superficie di vendita e nei supermercati per 18,8 kg/anno per mq. Tradotto per ogni cittadino italiano significa una produzione di spreco di 2,89 kg/anno pro capite, vale a dire 55,6 grammi a settimana e 7,9 grammi al giorno. In termini economici, l'incidenza dello spreco alimentare sul fatturato dei punti vendita è sotto l'1% per gli ipermercati, e di circa 1,4% per i supermercati.

Quanto alle famiglie, gettano ogni giorno 100,1 grammi di cibo a testa: 36,92 kg di alimenti all'anno, per un costo di 250 euro annui. Si tratta comunque di un miglioramento del 40% rispetto al 2016, quando nella pattumiera erano finiti 84 kg: il risparmio è stato di 110euro. Quali cibi finiscono più di frequente nel secchio della spazzatura? La verdura al primo posto, seguita da latte e latticini, poi frutta e prodotti da forno.