Oltre un miliardo di bambini in povertà

Poveri, discriminati, vessati dai conflitti. Oltre la metà dei bambini nel mondo vive situazioni di questo tipo. Il drammatico quadro lo offre “Le tante facce dell’esclusione”, il rapporto di Save the Children diffuso ieri, alla vigilia della Giornata internazionale dei bambini. Sono 240milioni i bambini che vivono in aree dilaniate dalla guerra, 575milioni patiscono gravi discriminazioni, più di un miliardo è minacciato dalla povertà.

Il Paese meno accogliente per i più piccoli è il Niger, qui soffrono la malnutrizione e in molti casi sono costretti ad andare a lavorare in tenera età o a sposarsi troppo presto. L’Italia risulta ottava con un milione e trecentomila adolescenti che vivono in condizione di povertà assoluta. Singapore e Slovenia le isole felici per i bambini. Valerio Neri, direttore generale di Save the Children, ha evidenziato che “benché rispetto allo scorso anno siano stati compiuti notevoli passi in avanti in 95 Paesi su 175, questi miglioramenti non stanno avvenendo abbastanza velocemente e in 40 Paesi le condizioni di vita dei bambini sono notevolmente peggiorate. Occorrono azioni urgenti per garantire, entro il 2030, salute, educazione e protezione a tutti i minori del mondo, come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile approvati dall’Onu nel 2015″.

Anche nei Paesi più sviluppati si registrano situazioni di degrado per l'infanzia. 30 milioni di bambini e ragazzi nei Paesi Ocse vivono in contesti di grave povertà, 6 milioni dei quali sono negli Stati Uniti. Questo crea loro forti ostacoli alla sopravvivenza, allo sviluppo e alla protezione, oltre che alla possibilità di partecipare attivamente alle decisioni che li riguardano da vicino. Ogni giorno nel mondo più di 15mila bambini muoiono prima di aver compiuto 5 anni per cause facilmente curabili e prevenibili e quasi la totalità vivevano in Paesi caratterizzati da redditi bassi. Quelli nati in Paesi poveri hanno anche poche possibilità di frequentare la scuola e ricevere un’educazione, e un minore su 4 è costretto ad andare a lavorare. Ci sono poi le piaghe della guerra, dove la malnutrizione, le malattie, l’impossibilità di accedere a cure mediche uccidono molto più delle bombe. Altro dramma è quello delle spose bambine: 12milioni convolano a nozze prima di aver compiuto 18 anni. E ancora: il rapporto pone l'accento sulle mutilazioni genitali femminili, sugli stupri e sull’avvio forzato alla prostituzione. Oltre 120 milioni le ragazze che hanno subito abusi prima dei 15 anni e non solo nei Paesi poveri ma anche in Stati europei come Francia, Lussemburgo, Spagna e Regno Unito.