Migliaia di mutilazioni genitali tra le donne immigrate

L'ondata di immigrati ha portato in Italia anche il dramma delle mutilazioni genitali femminili, non più un fenomeno diffuso solo in alcuni Paesi a maggioranza islamica ma una realtà con cui fare i conti in Europa.

I numeri

Nei mesi scorsi erano usciti numeri impressionanti di donne vittime di questa violenza in Irlanda, oggi una ricerca coordinata dall’Università degli studi Milano-Bicocca rivela che e donne presenti in Italia sottoposte durante l’infanzia a mutilazione sarebbero tra 61mila e 80mila.

In occasione del 6 febbraio, Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, ActionAid invita il pubblico a mobilitarsi contro una pratica che “lascia ferite profonde nel corpo e nella mente e coinvolge almeno 200milioni di ragazze e bambine in 30 Paesi”. Sono le nigeriane e le egiziane – secondo lo studio – le donne più colpite in Italia. Ulteriori indagini hanno permesso di stimare il fenomeno in proporzione al numero di persone presenti nelle singole comunità: le donne provenienti dalla Somalia hanno una prevalenza più alta (83,5%), seguite da Nigeria (79,4%), Burkina Faso (71,6%), Egitto (60,6%) ed Eritrea (52,1%).

L'impegno di ActionAid

Negli ultimi due anni ActionAid si è impegnata per porre fine a questa pratica anche tra le comunità migranti residenti in Europa attraverso After, progetto co-finanziato dall’Unione Europea e implementato in cinque Paesi Ue (Belgio, Irlanda, Italia, Spagna e Svezia). “Parlare di mutilazioni genitali femminili ha suscitato inizialmente diffidenza e chiusura, sia perché ogni tema relativo alla sessualità è spesso considerato tabù, sia perché per molte donne e uomini era la prima volta che si metteva in dubbio una pratica che fa parte della loro ‘tradizione’“, dichiara Beatrice Costa, Responsabile Programmi di ActionAid Italia.

ActionAid chiede “al futuro Governo italiano di assicurare azioni strutturali e continuative nel tempo per prevenire le mutilazioni femminili, con risorse adeguate e certe, valorizzando in particolare le attività che mirano al coinvolgimento delle comunità provenienti da Paesi dove il fenomeno è ancora diffuso”.  In occasione della Giornata, ActionAid lancia l'hashtag #endFGM.