La cannabis aumenta il rischio schizofrenia

La cannabis può anticipare l'insorgenza dei sintomi di schizofrenia negli adolescenti predisposti. A lanciare l'allarme sui rischi del consumo di questa droga giunge uno studio presentato al World Psychiatric Association's World Congress di Berlino.

Lo studio

L'anticipo dell'insorgenza può avvenire in una forbice di tempo diversa, a seconda della quantità di sostanza consumata. Lo studio dei ricercatori del Max Planck Institute of Experimental Medicine si è soffermato su 1.200 persone con una diagnosi di schizofrenia, ed ha analizzato diversi fattori di rischio, genetici e ambientali, per la malattia.

L'epilogo a cui sono giunti i ricercatori è che chi ha consumato cannabis prima dei 18 anni sviluppa la malattia approssimativamente dieci anni prima degli altri, con una maggiore frequenza d'uso che è associata a una minore età di insorgenza, mentre il consumo di alcol non sembra avere effetto.

“L'uso di cannabis durante la pubertà – concloude Hannelore Ehrenreich, l'autrice principale, al sito di Scientific American – è uno dei fattori di rischio principali per la schizofrenia”. Il risultato, è emerso durante la conferenza, conferma quelli ottenuti da almeno altri studi precedenti, che hanno trovato un legame tra l'uso giovanile e le psicosi.

La vicenda di James

Una testimonianza in tal senso è quella che porta nelle scuole Janie Hamilton, mamma di James, morto nel 2015 negli Stati Uniti per un tumore ai testicoli a 36 anni. Come riporta Il Sussidiario, il giovane “ben presto diventò un fumatore assiduo e smise di studiare, verso i 20 anni era diventato sempre più paranoico, instabile fino a quando cominciò a sentire le classiche voci, il sintomo della schizofrenia. Per i successivi 16 anni entrò e uscì dagli ospedali, poi nel 2014 si ammalò di tumore ai testicoli, ma rifiutò di farsi curare, dicendo ai dottori di giurare che non lo avrebbero detto alla famiglia”.