L'anagrafe riconosce i figli dell'utero in affitto

Per il Comune di Milano è possibile che un bambino abbia due papà. Lo testimonia quanto avvenuto nei giorni scorsi. L’Ufficiale di Stato civile ha infatti formalizzato, all'anagrafe, la presenza di un nucleo familiare composto da due uomini e due gemellini figli dell'utero in affitto. I due gemellini, nati in un ospedale della California dagli ovuli di una donatrice e dal parto di un'altra donna, sono stati poi affidati ai due uomini, una coppia omosessuale italiana che aveva commissionato la maternità surrogata.

La notizia è stata diffusa dalla Rete Lenford, associazione di avvocati che si occupano di diritti lgbt. “Grazie alla trascrizione, anche lo Stato italiano riconosce, a tutti gli effetti, un rapporto giuridico di filiazione piena tra entrambi i papà ed entrambi i bambini, oltre che un rapporto giuridico di fratellanza tra i due piccoli”, scrive Lenford. Che aggiunge: “Come peralto riconosciuto da molti Tribunali, non esiste in Italia alcun principio fondamentale che precluda a un minore di avere due genitori dello stesso sesso e dunque il riconoscimento giuridico di uno status di figlio, già acquisito fuori dai nostri confini, corrisponde al migliore interesse del bambino o bambina a vedere riconosciuta una situazione di fatto ormai consolidata nel contesto familiare e sociale in cui vive”.

La pratica della maternità surrogata, tuttavia, è vietata dalla legge 40 del 2004. Del resto il Comune di Milano ha – come riferisce Avvenire – “da un lato ha accolto la richiesta dei due uomini, entrambi italiani, dall’altro ha fatto quanto imposto da una circolare del Ministero dell’Interno: segnalare il caso di surrogazione a Procura e Prefettura”.