Il saluto del Papa alla cooperativa Auxilium

Ribadisce i principi sostanziali che animano la Chiesa cattolica la prima udienza generale di Papa Francesco dopo la pausa di luglio: dall'accoglienza alla carità, fino all'annuncio di colui che guarisce. E lo ha fatto attraverso il racconto degli Atti degli Apostoli, in cui Pietro e Giovanni incontrano uno storpio, guarito dallo stesso Pietro in nome di Gesù. Perché “la mano tesa per aiutare l'altro è la mano di Gesù” e la Chiesa, “che vede chi è in difficoltà, non chiude gli occhi, sa guardare l’umanità in faccia per creare relazioni significative, ponti di amicizia e di solidarietà al posto di barriere”. Una riflessione che è anche un insegnamento e che, anche al giorno d'oggi, sull'esempio degli apostoli non manca di fornire prove concrete: è il caso della cooperativa Auxilium, che il Santo Padre ha tenuto a salutare al termine dell'udienza, rivolgendosi in particolare “ai bambini profughi” che ospita nella sua sede di Mondo migliore, a Rocca di Papa, una cui rappresentanza era presente fra gli oltre 6 mila fedeli che hanno riempito l'Aula Nervi.

Una Chiesa povera

Anche in questo senso si è inserito il saluto rivolto dal Pontefice dal momento che Auxilium svolge prettamente un servizio di assistenza sul piano sociale, educativo e sanitario, “perseguendo la promozione umana e l’integrazione sociale”. Un modo per rispondere all'appello di Papa Francesco che, ancora una volta, ha invitato a pregare per una Chiesa povera, di frontiera, che sappia riconoscere e rispondere ai bisogni di chi, pur se a terra a causa delle prove della vita, manifesta il desiderio di incrociare lo sguardo di Gesù e, da quell'incontro, riuscire a rialzarsi. A breve, ha detto ancora il Santo Padre salutando i fedeli, “celebreremo la festa di Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), vergine e martire, compatrona d’Europa. Invito tutti a guardare alle sue scelte coraggiose, espresse in un’autentica conversione a Cristo, come pure nel dono della sua vita contro ogni forma di intolleranza e di perversione ideologica”. Un altro esempio lasciato in dono a chi sceglie di seguire la via della Chiesa, quella tracciata e invocata dal Pontefice.