Fico: “Parlamento dia risposta compiuta e tempestiva”

Dieci anni fa – il 9 febbraio 2009 – moriva Eluana Englaro, dopo 17 anni trascorsi in stato vegetativo permanente. La sua morte, il dolore dei suoi cari, la lunga vicenda giudiziaria non sono stati tuttavia vani”. Ad affermarlo il presidente della Camera Roberto Fico, intervenendo al convegno “Eluana Englaro dieci anni dopo”, che si è svolto a Montecitorio, in ricordo dell'anniversario della sua scomparsa.

Fico ha poi aggiunto che: “L'impegno da parte della famiglia Englaro ha avuto il merito di ravvivare, nelle istituzioni e nell'opinione pubblica, il dibattito sulla questione del fine vita e, più in generale, sui rapporti tra la legge e le libertà individuali; dibattito che già si era sviluppato per il caso di Piergiorgio Welby e di  Luca Coscioni, le cui battaglie hanno lasciato un'impronta significativa nel nostro Paese. In quel frangente emerse infatti con evidenza che il Parlamento aveva troppo a lungo rinunciato a dare una risposta sul tema del fine vita“. “Aveva evitato di trovare una sintesi tra i diversi interessi costituzionali in gioco e tra tutte le diverse posizioni di ordine etico, religioso e sociale – ha continuato -. Aveva in sostanza risposto alla indubbia complessità della questione decidendo di non scegliere, lasciando così soli gli ammalati, le loro famiglie, gli operatori del settore sanitario. E demandando così di fatto agli organi giurisdizionali di definire, caso per caso, le soluzioni e sciogliere i conflitti a fronte di un quadro normativo incerto. Si trattò di una omissione di intervento inaccettabile per una Istituzione, come il Parlamento, che è investita dalla Costituzione del compito di legiferare per dare appunto tutela agli interessi e ai valori riconosciuti dalla Carta stessa”.

“Il Parlamento oggi ha di fronte a sé una grande opportunità, un’occasione preziosa di affrontare nuovamente il tema dell’eutanasia. Abbiamo il dovere di fornire risposte vere e alte a persone che hanno affrontato momenti difficili come Beppino Englaro. Abbiamo una grande responsabilità e ce la dobbiamo prendere tutta”, ha concluso il presidente della Camera, richiamando il Parlamento a rispettare l’indicazione data dalla Consulta alle Camere.

Matteo Mantero: “Necessario passo indietro del governo”

Presente anche il padre di Eluana, Beppino Englaro, che ha sottolineato come, dopo dieci anni, la situazione sia migliorata con l’approvazione del biotestamento, nonostante manchi ancora un registro nazionale e vi sia un’impreparazione, a volte, dei Comuni: “La vicenda di Eluana ha trovato il deserto, oggi invece c’è questa legge, siamo passati dalla notte al giorno”. Ma sulla possibilità che anche in Italia venga approvata una legge sull’eutanasia resta scettico: “Per riconoscere un diritto fondamentale c’è voluto tutto quel tempo, l’unica cosa certa è che il Parlamento deve dare una risposta. Ho fiducia nell’opinione pubblica. Il governo e la politica? Visto quanto avvenuto sul caso di mia figlia, con il conflitto di attribuzione sollevato, qualche perplessità ce l’ho”, ha sottolineato Beppino Englaro. Mentre Matteo Mantero, autore del disegno di legge sull’eutanasia, osteggiato però dalla Lega, spiega: “Sui temi etici è necessario un passo indietro del governo e che il Parlamento torni a legiferare. Certo, sarà complicato andare avanti. Non è soltanto un problema di rapporti M5s-Lega, ma anche delle diverse sensibilità presenti sia nel M5s, ma sopratutto nel Pd”.