Riunioni d'emergenza a Edcd e Oms per il virus cinese

Il nuovo coronavirus “può mutare e propagarsi più facilmente“. L'emergenza sanitaria ha provocato altre vittime in Cina: i casi accertati sono 440 in 13 diferrnti province e le vittime sono aumentate da sei a nove. Il viceministro della Commissione nazionale per la salute Li Bin in una conferenza stampa ha comunicato che il virus è della stessa famiglia della Sars.

La trasmissione da persona a persona

Anche Macao ha confermato il primo caso certificato: il paziente è rientrato da Wuhan dove si sospetta che il virus sia stato inizialmente trasmesso dagli animali agli uomini. Nelle maggiori città cinesi vanno a ruba le mascherine per il viso da quando è stato annunciato che la trasmissione da persona a persona è possibile. Le autorità hanno chiesto alla popolazione di evitare di recarsi se possibile a Wuhan, dove intanto sono state imposte limitazioni nei trasporti, distribuiti termometri ad infrarossi negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e di autobus e vengono disinfettati quotidianamente i trasporti pubblici.

Sos del ministero della Salute

Dichiarano all'Ansa fonti del ministero della Salute“Stiamo seguendo la situazione del virus cinese in contatto col Centro europeo di controllo e prevenzione delle malattie (Ecdc). Una riunione con gli Stati membri c'è già stata il 17 gennaio e ne è stata convocata una per domani, dopo una nuova valutazione del Centro“. Afferma un portavoce della Commissione europea. “L'organizzazione mondiale della sanità non ha raccomandato restrizioni sui viaggi, e anche il comitato d'urgenza dell'Oms si riunirà domani“. Sono gli stessi esperti della commissione della salute cinese a confermare che il virus è trasmissibile da uomo a uomo. Anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha convocato per domani un Comitato di emergenza.

Le raccomandazioni

Primo caso negli Stati Uniti del nuovo coronavirus, nello Stato di Washington. Il paziente, che era stato ricoverato a Seattle per polmonite la scorsa settimana, era stato di recente a Wuhan, la città cinese considerata l'epicentro della diffusione del virus. Il direttore scientifico Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma, Giuseppe Ippolito fa sapere che “secondo le ultime informazioni, 14 operatori sanitari sarebbero stati colpiti dal nuovo coronavirus”. E' un fatto che preoccupa molto, poichè c'è il rischio che si possano determinare delle epidemie negli ospedali, come già si verificò nel 2002-2003 per la Sars in alcuni ospedali di Canada e Corea” Intanto la Farnesina invita alla cautela i viaggiatori italiani con un messaggio sul sito “Viaggiare Sicuri” gestito dall'Unità di Crisi. Nell'aggiornamento sulla “Patologia polmonare nell'Hubei” si richiamano le raccomandazioni delle autorità sanitarie locali e internazionali sulla necessità di “evitare qualsiasi contatto con animali e con persone affette da patologie respiratorie nell'area interessata”.

Sotto sorveglianza 

 “Se i dati confermassero un'estensione del focolaio del nuovo coronavirus non si escludono misure più importanti a livello internazionale, che potrebbero esser prese domani dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: dai controlli più serrati negli aeroporti allo sconsigliare spostamenti, fino alle restrizioni dei viaggi, chiaramente non da tutta la Cina ma solo dalla città di Wuhan”, spiega all'Ansa Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di Sanità. “ll rischio che il virus arrivi in Europa esiste. Il nuovo virus sembra essere meno aggressivo e virulento di quello della Sars e questo potrebbe renderlo un po' più difficile da tenere sotto sorveglianza, perché i casi meno gravi tendono di più a sfuggire dal controllo“. D'altronde, prosegue, “con la Sars furono prese misure molto drastiche, grazie alle quali si è riusciti ad arginare una minaccia globale importante: ovvero restrizioni a viaggi internazionali, che per ora non sono state disposte, controlli dei viaggi in partenza e in arrivo, che sono già stati adottati, e la messa in quarantena dei contatti“.