Cresce il divario tra ricchi e poveri nel mondo

Esiste una ristretta elite di miliardari che si spartisce la quasi totalità delle ricchezze mondiali. Non si tratta di una denuncia bollata come complottista, ma di una raccolta di dati pubblicata dalla Oxfam, confederazione internazionale di venti organizzazioni che lavorano per contrastare la povertà.

I numeri

Nelle 77 pagine del documento intitolato “Ricompensare il lavoro, non la ricchezza”, si legge che di tutta la ricchezza creata nell’ultimo anno, l’82% è andato all’1% della popolazione, mentre il 50% meno abbiente non ha beneficiato di alcun aumento. La denuncia arriva alla vigilia del Forum di Davos, in Svizzera, dove si riuniranno i leader di alcuni dei maggiori Paesi del mondo e magnati dell'alta finanza per discutere di politica, ambiente, economia e per difendere la globalizzazione.

La Oxfam rileva inoltre che la ricchezza dei miliardari si è accresciuta di 762miliardi di dollari nell’arco di dodici mesi, un incremento che, a titolo comparativo, rappresenta sette volte l’ammontare delle risorse necessario per far uscire dallo stato di povertà estrema 789milioni di persone. In base a nuovi dati forniti da Credit Suisse, attualmente 42 persone possiedono la stessa ricchezza dei 3,7miliardi di persone meno abbienti. Il rapporto rivela come, a livello globale, “il sistema economico attuale consenta solo a una ristretta élite di accumulare enormi fortune, mentre centinaia di milioni di persone lottano per la sopravvivenza con salari da fame”.

La situazione italiana

Disuguaglianza che è una realtà anche in Italia. A metà 2017 il 20% più ricco degli italiani deteneva oltre il 66% della ricchezza nazionale netta, il successivo 20% ne controllava il 18,8%, lasciando al 60% più povero appena il 14,8% della ricchezza del Paese. La quota di ricchezza dell'1% più ricco degli italiani superava di 240 volte quella detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione.

Sanders: “Così si perde fiducia nella democrazia”

Sul documento di Oxfam è intervenuto anche Bernie Sanders, senatore degli Stati Uniti candidato alle primarie del Partito Democratico per le ultime presidenziali statunitensi. Egli sottolinea che “un gruppo minuscolo di individui incredibilmente ricchi può esercitare un controllo spropositato sulla vita economica e politica della comunità globale”. E questo dato fa “perdere fiducia nella democrazia, nei governi scelti dal popolo”. Secondo Sanders, l’economia globale è “truccata per favorire quelli che stanno già in alto a spese di tutti gli altri”