Contro il bullismo torna il voto di condotta?

Rendere il voto in condotta uno degli elementi da calcolare ai fini della media della valutazione finale. Questo l'obiettivo di un disegno di legge presentato in Senato dal gruppo della Lega e controfirmato anche dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli. Se il voto in condotta fosse inferiore al 6 scatterebbe automaticamente la bocciatura. L'obiettivo è quello di disincentivare così gli episodi di bullismo, compresa la sua forma virtuale (il cyberbullismo), che proprio nella scuola e sin da piccoli si sviluppano. Il voto di condotta era stato trasformato dalla Buona scuola bis in un semplice giudizio che non contribuisce più alla media dei voti.

L'altra novità

Come sottolinea La Repubblica, il disegno di legge presenta anche altre due rilevanti novità. “La prima – si legge – è quella che riguarda l’introduzione della rappresentanza studentesca, dal 1974 prevista solo nelle scuole superiori con due studenti in Consiglio di classe. I senatori leghisti vorrebbero estendere tale partecipazione anche ai bambini delle scuole elementari e ai ragazzini delle scuole medie. Nel primo caso potranno però essere eletti, con voto espresso da tutti gli scolari, solo piccoli di quinta elementare”. La seconda novità è correlata alla prima: gli insegnanti (solo quelli delle scuole medie) dovranno confrontarsi con i rappresentanti degli studenti, oltre che con i due rappresentanti dei genitori. In questo modo si vuole “istituire un meccanismo di rappresentanza e di educazione alla cittadinanza, come ampliamento pratico dell’insegnamento” della disciplina anche per gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Una specie di esercitazione pratica.

Più bocciati?

L'intento è anche quello di non dissuadere gli insegnanti dal bocciare gli alunni che non ritengono idonei a superare l'anno. Intervenuto ad una conferenza in un liceo di Roma, il presidente della Commissione Cultura e Istruzione del Senato, Mario Pittoni (Lega), ha detto: “Per qualcuno fra le cause della dispersione c’è la bocciatura. C’era, visto che la Buona scuola l’ha praticamente abolita in nome dell’inclusione a ogni costo. Avverto subito che lavoriamo per ripristinarla. Senza un minimo di selezione, infatti, il titolo perde valore (ne sanno qualcosa i nostri ragazzi quando si affacciano al mondo del lavoro e scoprono di non essere considerati)”.