Consiglio d’Europa: “Stop a discriminazioni verso donne e bambini”

Stop alle discriminazioni, in particolare verso le donne e i bambini”. E' il programma del nuovo segretario generale del Consiglio d’Europa che, per la prima volta dal 1989, è una donna. Si tratta della croata Marija Pejčinović Burić, classe 1963. Al secondo posto, con 105 voti, il ministro degli esteri belga Didier Reynders. Eletta al primo turno con 159 voti, Pejčinović Burić è attualmente vice premier nel suo Paese e ministro degli affari esteri ed europei. Membro dell’unione democratica cristiana, ha svolto un ruolo decisivo per l’ingresso della Croazia nell’Ue e ha presieduto il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa nel 2018. Entrerà in carica il 18 settembre, prendendo il posto del norvegese Thorbjørn Jagland che è stato in carica per due mandati. 

Il discorso

“È un grande onore e un piacere essere la seconda donna segretario generale nei 70 anni di storia del Consiglio d’Europa”, ha esordito Pejčinović Burić, dopo la votazione, ricordando la francese Catherine Lalumière, segretario generale del Consiglio dal 1989 al 1994. “Nel mio mandato farò particolare attenzione a tutti i temi legati alle discriminazioni, in particolare verso le donne e i bambini”, ha evidenziato, ringraziando il suo governo e l’assemblea per l’”enorme sostegno” trasversale che le è stato accordato. Unità, dialogo, pace e prosperità, multilateralismo sono gli obiettivi del Consiglio per i quali “non risparmierò le forze” nei prossimi cinque anni, ha poi aggiunto. L'elezione arriva dopo la controversa decisione dell'Assemblea parlamentare (Apce) di consentire ai rappresentanti russi di tornare in aula, cinque anni fa Mosca è stata privata dei diritti di voto a causa dell'annessione della Crimea. Il Cremlino, dal canto suo, aveva minacciato di lasciare l'APCE se la Russia fosse stata esclusa dal voto nelle elezioni per la sostituzione di Jagland.