Coldiretti: “Persi oltre 48 miliardi in 20 anni”

Acausa dei disastri naturali, in Italia si sono persi in 20 anni 48,8 miliardi di euro. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti basata sui dati dell'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di disastri naturali, l'Unisdr.

Il rapporto

Guardando al rapporto Unisdr, l'Italia si colloca tra i dieci Paesi più colpiti al mondo per alluvioni, siccità, tempeste, ondate di calore e terremoti che nel periodo considerato a livello planetario hanno ucciso complessivamente 1,3 milioni di persone e provocato perdite economiche per 2507 miliardi di euro, dei quali il 77% per diretta conseguenza dei cambiamenti climatici. Una tendenza confermata anche dal 2018 che si classifica fino ad ora al quarto posto tra gli anni più bollenti del pianeta facendo registrare una temperatura media sulla superficie della Terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo, secondo le elaborazioni Coldiretti relativa ai primi otto mesi dell'anno sulla base della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che rileva i dati dal 1880.

In Italia – rivela Coldretti basandosi sui dati Isac Cnr relativi ai primi nove mesi di quest'anno – è andata addirittura peggio: nel Bel Paese si è registrata una temperatura superiore di 1,53 gradi classificando il 2018 come l'anno più bollente dal 1800 (anno in cui sono iniziate le rilevazioni).

Tropicalizzazione del clima

L'innalzamento della temperatura ha avuto come conseguenza una progressiva tropicalizzazione del clima con il moltiplicarsi di eventi estremi che hanno provocato – secondo la Coldiretti – danni per 600 milioni di euro all'agricoltura solo negli ultimi 9 mesi.

“L'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”, afferma su Il Giornale di Sicilia il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”.