Caritas: in Italia un esercito di poveri in attesa

Natale

In Italia c'è un “esercito di poveri” in attesa che “non sembra trovare risposte e le cui storie si connotano per un'allarmante cronicizzazione e multidimensionalità dei bisogni”. E' quanto emerge dal Rapporto 2018 su povertà e politiche di contrasto redatto dalla Caritas. L'organizzazione, inoltre, ha ricordato come il numero dei poveri assoluti, in base ai dati Istat, continua ad aumentare e supera i 5 milioni. Dagli anni pre-crisi ad oggi il numero dei poveri è aumentato del 182%, spiega la Caritas, un dato che dà il senso dello stravolgimento causato dalla crisi. 

La scarsa istruzione una delle cause principali

Nel rapporto inoltre, viene sottolineato come la scarsa istruzione sia uno dei fattori principali che conducono alla povertà. Il direttore della Caritas, don Francesco Soddu, ha spiegato che “la povertà educativa, un fenomeno principalmente erditario nel nostro Paese, a sua volta favorisce la trasmissione intergenerazionale della povertà economica”. “I dati dei centri di ascolto, oltre a confermare una forte correlazione tra livelli di istruzione e povertà economica – ha spiegao don Soddu – dimostrano anche una associazione tra livelli di istruzione e cronicità della povertà”. Nonostante il nostro Paese abbia fatto numerosi passi in avanti, si colloca ancora “al penultimo posto in Europa per presenza di laureati, solo prima della Romania”. Il 14% dei ragazzi abbandona precocemente gli studi. 

Un povero su due è minore o giovane

La Caritas, inoltre, nel dossier spiega che “esiste uno 'zoccolo duro' di disagio che assume connotati molto simili a quelli esistenti prima della crisi economica del 2007-2008 con la sola differenza che oggi il fenomeno è sicuramente esteso a più soggetti”. Tra gli individui in povertà, i minorenni sono un 1 milione 208 mila, il 12,1% del totale, e i giovani nella fascia 18-34 anni 1 milione 112mila, il 10,4%. “Oggi quasi un povero su due è minore o giovane”. 

Nel 2017 197mila persone nei centri Caritas

Nel corso del 2017, 197.332 persone si sono rivolte ai centri Caritas per chiedere aiuto. Il 42,2% di loro è di nazionalità italiana. Il 42,6% delle persone sono nuovi utenti ma è in aumento “la quota di chi vive situazioni di fragilità da 5 anni e più (22,6%)”. La Caritas, inoltre, ha evidenziato come nel 2017 ci sia stato un aumento delle persone senza dimora e delle storie connotate da un minor rreddito capitale relazionale, evidenziando “il fatto che ancora oggi la rottura dei legami familiari possa costituire un fattore scatenante nell'entrata in uno stato di povertà e bisogno“. 

Don Soddu: “Difficile pensare che si possa abolire la povertà”

“Come cristiani abbiamo qualche difficoltà a pensare che si possa abolire la povertà ma sappiamo che ogni storia riconsegnata alla sua dignità e alla sua libertà rende migliore il nostro Paese, ci rende migliori“, è quanto ha affermato don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, sottolineando che “la povertà non è solo mancanza di reddito o lavoro: è isolamento, fragilità, paura del futuro. Dare una risposta unidimensionale a un problema multidimensionale, sarebbe una semplificazione” che rischia di rendere vano ogni impegno finanziario.