Allarme cibi confezionati: cosa mangiano i nostri bambini

Tanti, forse troppi i prodotti che sono destinati e pubblicizzati per i più piccoli. Prodotti che però non rispettano due importanti standard nutrizionali, pensati proprio per ridurre l'impatto alimentare verso i minori.  

Standard che fanno parte di quelle regole imposte da Oms-Europe e di impegni firmati EU Pledge a cui hanno spontaneamente aderito  molte aziende alimentari come: Coca-Cola, Kellogg’s, McDonald’s, Ferrero, Danone e Unilever. A rivelarlo, un’indagine da parte del Joint research centre della Commissione europea e pubblicata su PLoS One, che ha preso in esame 2.700 alimenti preconfezionati venduti in ben 20 paesi europei e appartenenti a cinque categorie: cereali da colazione, yogurt, pasti pronti, carni e pesci trattati.

Cosa mangiano i nostri bambini

Stando ai risultati della ricerca, pare che il 48% dei cibi non sia conforme alle indicazioni del Pledge e addirittura il 68% a quelle dell’Oms. Tra le cause che più contribuiscono a respingere questi alimenti da una situazione corretta vi sono, neanche a dirlo, le elevate quantità di zuccheri in cereali e yogurt, per non considerare l’eccesso esponenziale di sale nelle altre categorie, oltre ad una scarsissima e quasi inesistente quantità di fibre nei cereali per la prima colazione (che dovrebbe considerarsi il pasto più importante). Inoltre, numerosi yogurt non soddisfano i criteri riferiti ai grassi totali e saturi e molti pasti pronti surgelati hanno una quantità elevata di calorie. Come se non fosse abbastanza, è emerso che una parte dei prodotti presi in esame sono proprio tra i più richesti dal mercato.

Emergono da questo studio informazioni importanti su cui riflettere e valutare su ciò che viene offerto nei bar e nei supermercati, ma soprattutto su quello che ciascun bambino trova sullla tavola della propria casa.