Vaccino anti covid, impatto sulla popolazione in primavera

Speranza: "Fin quando non saranno vaccinate 10-15 milioni di persone, l'effetto immunologico sarà ancora residuale"

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Inizierà il 27 dicembre la campagna vaccinazione anti covid nei Paesi della Ue, come auspicato giorni fa dalla presidente Ursula von der Leyen in plenaria a Bruxelles.

Nella riunione di venerdì tra Governo e Regioni, il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha annunciato che per quella data arriveranno in Italia le prime 9.750 dosi di vaccino della Pfizer. Saranno consegnate all’ospedale Spallanzani di Roma e da lì partirà la distribuzione in tutta Italia in modo che nello stesso giorno si possa cominciare a somministrare il siero in tutte le regioni. Tuttavia resta un punto fermo della politica il messaggio di non confondere l’euforia del momento con un allentamento delle misure e dell’attenzione da parte dei cittadini.

Primavera

Il ministro della Salute Roberto Speranza parlando un incontro della Federazione nazionale degli Ordini dei medici ha voluto chiarire: “L’impatto sulla popolazione della vaccinazione anti-Covid lo vedremo a primavera inoltrata. Ciò significa che ancora per un tempo significativo dovremo convivere con il virus con l’unica vera arma che abbiamo, che è quella delle misure non farmacologiche”.

“Motivo – ha detto – che spiega “il mio atteggiamento di prudenza, specialmente nei 15 giorni di Natale per evitare una recrudescenza. Fin quando non saranno vaccinate 10-15 milioni di persone, l’effetto immunologico sarà ancora residuale e quindi per non poche settimane dovremo mantenere un livello di attenzione significativo”.

Bambini esclusi dalla campagna vaccinale

Restano invece per il momento esclusi dalla campagna vaccinale i bambini, ha confermato il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza. “Per ora non è previsto l’inserimento dei bimbi nella campagna vaccinale. E per diversi motivi: non mi risulta ci siano sperimentazioni su bambini. Inoltre sono meno suscettibili al Sars-Cov-2 e più raramente hanno sintomi e malattia gravi. Infine non sono stati identificati come popolazione che sostiene la trasmissione dell’infezione nella comunità”, ha detto.

In ogni caso, in attesa dell’autorizzazione dell’Ema, il conto alla rovescia è già cominciato e Arcuri ha sottolineato che “il giorno della vigila di Natale i vaccini partiranno dalla fabbrica della Pfizer, il 26 arriveranno allo Spallanzani e da qui, il giorno dopo, raggiungeranno i punti di somministrazione nelle Regioni. Ad avere il maggior numero di dosi per le prime inoculazioni sarà la Lombardia, con 1.620 dosi, seguita da Emilia Romagna (975), Lazio (955), Piemonte (910) e Veneto (875). Le regioni che riceveranno meno dosi sono la Valle d’Aosta (20), il Molise (50) e l’Umbria (85).

Intanto la Commissione europea ha esercitato l’opzione per l’acquisto di ulteriori 80 milioni di dosi del vaccino anti-Covid mRNA-1273, prodotto da Moderna, per gli Stati membri. Portando così le dosi totali acquistate a 160 milioni. La casa farmaceutica ha confermato che il suo vaccino può essere trasportato localmente in condizioni controllate e rimane stabile allo stato liquido a 2-8 gradi per 30 giorni, facilitando così la distribuzione nei luoghi più difficili da raggiungere.

Moderna ha infatti aggiornato la guida alla gestione per la distribuzione. Anche Mosca sta accelerando e ha iniziato con l’Ema (European Medicine Agency) le procedure necessarie per l’autorizzazione al suo vaccinoSputnik V in Europa.

“Abbiamo richiesto la consulenza scientifica rapida di Ema (Rapid Scientific Advice), che è il primo passo del processo di autorizzazione del vaccino nell’Unione europea. Abbiamo fatto domanda il 10 dicembre e ora stiamo interagendo molto attivamente con il team dell’Agenzia”, ha detto all’ANSA un rappresentante del Russian Direct Investment Fund (RDIF), il fondo sovrano russo partner del centro di ricerca Gamaleya, dove è stato sviluppato il vaccino.