Sileri: “Con gli Europei variante Delta prevalente in Italia”

sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri

“Entro dieci giorni questa mutazione del virus Covid [la Delta, nota anche come variante indiana, ndr] diventerà prevalente, superando quella inglese” anche a causa degli assembramenti in piazza, senza mascherina, per la vittoria dell’Italia agli Europei. Lo dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista su “La Stampa“.

“Non c’è bisogno di ripristinare l’obbligo di mascherina all’aperto, ma vanno rafforzati i controlli in caso di assembramenti”, aggiunge. Serve “una costante opera di vigilanza, vanno potenziati i controlli nei luoghi della movida, perché dove non si mantengono le distanze si deve indossare la mascherina”, altrimenti “devono scattare le sanzioni“.

Cambiare le regole? Sileri: “Non serve”

Non si può escludere “che ci sia qualche passo indietro, con cambi di colore di alcune Regioni e istituzione di zone rosse a livello locale. Dovremo, però, fare riferimento al numero di ricoveri, più che a quello dei contagi”. Oltre a spingere sulle vaccinazioni, “bisogna intercettare quanti più positivi possibile, soprattutto quelli asintomatici. In questo senso, resto favorevole alla riapertura delle discoteche, a patto che sia gestita con regole ferree, compreso l’obbligo di tampone per poter entrare”.

Per ora secondo Sileri non serve rivedere le regole: “Sappiamo che l’evoluzione sarà simile a quella che abbiamo visto in Gran Bretagna: entro fine mese i contagi saranno 3 o 4 volte quelli attuali e durante l’estate continueranno a crescere. Ma, dall’altra parte, aumenteranno progressivamente i cittadini vaccinati con doppia dose, a settembre saremo intorno al 70-75% di immunizzati“.

Spingere per la vaccinazione degli insegnati

Se la percentuale di vaccinati tra i 12 e i 19 anni si mantenesse bassa, “non potrà essere garantita una ripresa al 100% delle lezioni in presenza, almeno nelle prime settimane. Poi andrà potenziata la campagna diagnostica nelle scuole, con tutti i mezzi disponibili”.

Tra i docenti, 215 mila non sono vaccinati, ma Sileri è contrario all’obbligo “perché si tratta del 15% del totale e distribuito solo in alcune Regioni, più di 60 mila solo in Sicilia”. Bisogna “far capire al personale scolastico che deve vaccinarsi innanzitutto per tutelarsi, perché lavoreranno in un contesto a rischio”.