Puntiamo al pesce azzurro, è il più ricco di Omega-3

La Fao lancia nuovamente l’allarme per la pesca sostenibile.

Circa il 90% del patrimonio ittico destinato al commercio viene sovrasfruttato, così la Fao, organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, lancia un nuovo monito a favore della pesca sostenibile. I consumatori tendono a trascurare l’offerta marittima per assecondare i loro palati ormai abituati a mangiare sempre le stesse tipologie di pesce. Portando, così, all’ estinzione di alcune specie.

Il pesce azzurro

Iniziamo a sperimentare ricette utilizzando le grandi varietà di pesce azzurro. È il più ricco di Omega-3, i grassi dal grande potere nutraceutico e antinfiammatorio, che hanno effetti positivi su retina, cuore, fegato, articolazioni e intestino. E contribuiscono anche allo sviluppo neuronale-cognitivo e al controllo della colesterolemia, favorendo il colesterolo “buono” (HDL). Il pesce azzurro, inoltre, è miniera di minerali, quali selenio, fosforo, ferro, iodio, calcio, oltre che di vitamine, specialmente A, D, B1, B2 e B12. L’apporto calorico varia fra le 70 e le 200 kcal per 100 grammi, a seconda delle specie.

Come mangiarlo

Perché non provare ricette a base del cosiddetto “piccolo tonno” ovvero la palamita, nota anche per essere stata il volto di alcune monete bizantine. Per non parlare del muggine, dal sapore simile al branzino. È da non perdere una delle specialità per eccellenza della cucina siciliana: “la pasta con le sarde”, realizzata con: finocchietto, uvetta, pinoli, e zafferano. Un mix di sapori per palati raffinati.
Un etto di alici marinate, da tenere rigorosamente in frigo, ci regala non solo grassi buoni, ma anche circa il 28% del fabbisogno giornaliero di calcio. Se si va di fretta l’Ideale in estate è anche una fresca insalata con lo sgombro, che anche se mangiato in scatola assolve il fabbisogno della vitamina B12, fondamentale per la formazione di globuli rossi. È consigliato mangiare più i pesci di piccola taglia rispetto a quelli di grande taglia, in quanto i piccoli assorbono meno mercurio in mare a differenza dei grandi che è preferibile consumare non più di una volta alla settimana.