Covid, Agenas: 7 Regioni con terapie intensive oltre al 20%

A livello giornaliero la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri è al 30% in Italia ma cresce in 12 Regioni

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La percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid resta al 17% in Italia ma 7 Regioni sono oltre il 20%: Trento (27%), Piemonte (24%), Friuli e Toscana (22%), Lazio, Marche e Val d’Aosta (21%).

A livello giornaliero la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri resta al 30% in Italia, ma cresce in 12 Regioni, con punte del 57% in Val d’Aosta e dieci Regioni oltre il 30%. E’ quanto riportano i dati Agenas (l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) al 24 gennaio.

I dati sulle terapie intensive

L’occupazione dei reparti di terapia intensiva scende in quattro Regioni: Lazio (21%), Bolzano (17%), Piemonte (24%), Puglia (13%), ma sale in altrettante: Basilicata (8%), Trento (27%), Toscana (22%), Veneto (17%).

Rimangono stabili Abruzzo (20%), Calabria (16%), Campania (12%), Emilia Romagna (17%), Friuli (22%), Liguria (18%), Lombardia (15%), Marche (21%), Molise (5%), Sardegna (15%), Sicilia (19%), Umbria (9%), Val d’Aosta (21%).

Figliuolo: “Arrivati al plateau della curva Omicron”

“Ci sono buone notizie: sembra che siamo arrivati al plateau della curva per ciò che riguarda l’Omicron e si sta andando in discesa”. Così il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all’emergenza Covid, durante la visita di ieri al centro vaccinale del Portello a Milano, parlando dell’andamento dell’epidemia. “Speriamo che questo sia il trend consolidato. L’andamento dell’epidemia da Covid è molto legato al buon andamento delle vaccinazioni. L’Italia sta facendo molto bene”, ha aggiunto Figliuolo a margine della visita al centro vaccinale.

“La campagna sta andando avanti secondo i ritmi che ci eravamo prefigurati. In questo momento abbiamo superato l’87% di persone totalmente vaccinate e siamo a 30 milioni e 300mila booster su una possibile platea adesso di 39 milioni e mezzo – ha concluso riportato da TgCom24 -. Quindi questo ha fatto sì che ci sia stata una buona barriera contro la variante Omicron”.