Coronavirus, la Moderna: presto fase finale dei test clinici per un vaccino

Ecco come sarà impostato lo studio, che dovrebbe durare fino al 27 ottobre

L’azienda biotech americana Moderna ha annunciato che il prossimo 27 luglio entrerà nella fase finale dei test clinici per il suo vaccino anti covid-19, diventando così la prima società a raggiungere questo traguardo. Gli scienziati, tuttavia, avvisano, che i primi vaccini ad arrivare sul mercato non saranno necessariamente i più efficaci o i più sicuri.

I test

A questa fase dei test parteciperanno 30 mila persone, metà delle quali riceverà una dose di 100 migrogrammi mentre l’altra assumerà una sostanza placebo. Secondo quanto comunicato dall’azienda statunitense, lo studio dovrebbe durare fino al 27 ottobre.

La sperimentazione del vaccino

La Moderna, poco più di un mese fa, aveva annunciato di aver avviato la fase due della sperimentazione clinica. Ciò dimostra che il vaccino mRNA dell’azienda ha passato i primi controlli di sicurezza e segna un passo importante verso l’immissione del farmaco sul mercato e la sua disponibilità per il pubblico. Il 18 maggio l’azienda di biotecnologie aveva annunciato risultati preliminari sulla risposta di soggetti sani al suo vaccino mRNA che avrebbe innescato la produzione di “anticorpi neutralizzanti”. La fase due della sperimentazione coinvolgerà circa 600 partecipanti in 10 siti e 8 stati. I siti coinvolti hanno iniziato la selezione dei soggetti a fine maggio, e chi è stato ammesso, sulla base degli esami fisici, ha ricevuto la vaccinazione a partire da Giugno.

Fauci: “Vaccino entro un anno, un anno e mezzo”

Nel frattempo, il noto immunologo americano Anthony Fauci, il membro più autorevole della task force della Casa Bianca contro il Covid-19, prevede che un vaccino per il coronavirus dovrebbe essere pronto “entro il prossimo anno, anno e mezzo”. Lo scienziato, come riportato dai media statunitensi, ha riferito di aver avuto rassicurazioni delle aziende produttrici che saranno in grado di realizzare sino ad un miliardo di dosi, consentendo di distribuirlo non solo negli Usa, ma anche nel mondo. L’immunologo Fauci ha precisato che, anche se il vaccino non sarà efficace al 100%, la comunità scientifica pensa che ci sarà un’immunità di gregge se un un numero sufficiente di persone verrà vaccinato con un’efficacia al 70-75%.