Coronavirus, in arrivo il nuovo test sierologico: cosa cambia?

La guerra al virus non è finita e nel timore che si ripresenti una seconda ondata continuano gli studi per debellare il pericolo

Australia vaccino

DiaSorin annuncia il lancio del nuovo test Liaison Sars-CoV-2 IgM, marcato CE. Il test è disponibile negli Stati Uniti attraverso la notifica di validazione presentata alla Food and Drug Administration (Fda), alla quale conseguirà la richiesta di autorizzazione all’uso di emergenza.

La capacità del test

Il test, come riporta l’Ansa, è basato sulla tecnologia di immunodiagnostica Clia per l’identificazione qualitativa degli anticorpi specifici IgM. Gli anticorpi sono sviluppati in risposta al SarsS-CoV-2 in campioni di siero o plasma umano. Risponde, inoltre, alla necessità di identificare la presenza degli anticorpi IgM nelle persone infettate dal Sars-CoV-2. Così facendo si permette di distinguere se queste abbiano sviluppato l’infezione più o meno recentemente.

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Come identificare le risposte immunitarie al virus

Il test sierologico ha, inoltre, lo scopo di “supportare l’identificazione di individui con una risposta immunitaria adattiva al Sars-CoV-2 e di analizzare la risposta immunitaria dei pazienti affetti dal virus”, afferma Diasorin. Questo sarà disponibile sulle oltre 5.000 piattaforme Liaison Xl già installate nel mondo. «Il test lanciato oggi rappresenta un ulteriore strumento diagnostico per la lotta al Covid-19, a supporto del contenimento della pandemia e si aggiunge ai test recentemente lanciati da DiaSorin, quello molecolare e quello sierologico per gli anticorpi IgG, confermando la nostra costante dedizione a contrastare la diffusione di questa infezione» ha commentato Carlo Rosa, ceo del Gruppo DiaSorin. «Voglio ringraziare i nostri ricercatori per aver nuovamente sviluppato un test innovativo ed affidabile contro il Covid-19. IgM fa parte di un portafoglio di test innovativi di diagnostica molecolare ed immunodiagnostica che intendiamo lanciare sul mercato entro la fine dell’anno, per consentire alla comunità medica di effettuare diagnosi che differenzino la presenza del Covid-19 dalle altre infezioni dell’apparato respiratorio».