Il cardinal Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, è positivo al Covid

Il sindaco di Napoli, de Magistris, ha contattato oggi il cardinale per augurargli, a nome della città, una completa e rapida guarigione

L’arcivescovo di Napoli, cardinal Crescenzio Sepe, è risultato positivo al tampone per il Covid-19. Lo fa sapere la Curia di Napoli riferendo anche che il cardinale “sta osservando un periodo di isolamento, così come prescritto”.

Il cardinale – si apprende da fonti della Curia di Napoli – è asintomatico, non presentando nessuno dei sintomi tipici del Covid, e osserverà il periodo di isolamento prescritto nel suo appartamento in Curia. L’arcivescovo di Napoli è risultato positivo a uno dei rituali controlli anti Covid cui si sottopone periodicamente. Tra una decina di giorni è previsto un nuovo tampone.

Sindaco de Magistris: “Auguri da Napoli per guarigione”

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha contattato oggi il cardinale Crescenzio Sepe, appena ha saputo della positività dell’arcivescovo al Covid 19, per sincerarsi del suo stato di salute e per augurargli, a nome della città, una completa e rapida guarigione. Lo scrive Ansa.

Arcivescovo di Napoli

Ordinato sacerdote nel 1967 ad Aversa, il 20 maggio 2006 papa Benedetto XVI lo nomina arcivescovo di Napoli: sostituisce così alla guida dell’arcidiocesi partenopea il cardinale Michele Giordano, dimissionario per sopraggiunti limiti d’età e diventato a sua volta arcivescovo emerito.

Il 1º luglio 2006 si è tenuta la cerimonia solenne per il suo ingresso nell’arcidiocesi partenopea in cattedrale, preceduta dalla visita al quartiere di Scampia. Nel 2007 decide di ridefinire l’organizzazione territoriale dell’arcidiocesi, nominando 9 nuovi vicari e creando 13 nuovi “decanati”. Il 21 ottobre 2007 accoglie papa Benedetto XVI in visita pastorale all’arcidiocesi.

Il 25 gennaio 2008, durante il periodo dell’emergenza rifiuti di Napoli, dispone la traslazione e l’esposizione straordinaria delle reliquie di San Gennaro, parlando di momento grave per la città, sprofondata, a suo dire, “in una delle notti più buie della sua storia”.

Nel mese di ottobre 2008 si reca in Russia per incontrare il patriarca ortodosso Alessio II; durante l’incontro consegna alla massima autorità ortodossa russa una reliquia di San Gennaro e una lettera autografa di Benedetto XVI.

Il 1º febbraio 2009 papa Benedetto XVI lo nomina, insieme al cardinale Walter Kasper, rappresentante del Papa alla cerimonia di intronizzazione del nuovo patriarca di Russia Cirillo I a Mosca.

Il 9 gennaio 2015 rende noto in conferenza stampa della prossima visita pastorale di papa Francesco a Napoli fissata per domenica 21 marzo 2015. Questi, giunto in città, ha celebrato la messa in Piazza Plebiscito e nel corso della giornata ha visitato, tra i vari luoghi, il carcere di Poggioreale, fermandosi a pranzo con i detenuti, il Duomo, dove per la prima volta il sangue di San Gennaro si è liquefatto dinanzi ad un pontefice (in 3 altre precedenti occasioni, nel 1848 con Pio IX, nel 1990 con Giovanni Paolo II e nel 2007 con Benedetto XVI, la liquefazione non si era verificata) ed il lungomare Caracciolo, dove ha incontrato una rappresentanza delle famiglie napoletane.

Il 29 dicembre 2016 ha aperto agli immigrati, agli indigenti e ai senza fissa dimora le porte del duomo di Napoli, dove hanno pranzato in occasione del Capodanno.

Nel settembre 2017 ha fatto visita alla città di Ischia, colpita da un terremoto, insieme all’ordinario locale, Pietro Lagnese.

Al compimento del 75º anno di età presenta le sue dimissioni dalla carica di arcivescovo come previsto dalle norme di diritto canonico; papa Francesco decide di confermarlo in carica “almeno per altri due anni”. Il 12 dicembre 2020 papa Francesco accoglie la sua rinuncia per raggiunti limiti d’età; assume da allora il titolo di arcivescovo emerito di Napoli. Gli succederà alla guida dell’arcidiocesi partenopea monsignor Domenico Battaglia.