Vaccinarsi o no? Il vero problema è il Covid non i vaccini

Per contrastare il coronavirus è stata messa in campo una vaccinazione di massa per poter arrivare alla cosiddetta immunità di gregge. In Italia, riusciremo a raggiungerla solo se avremo a disposizione le giuste dosi di vaccini. La macchina organizzativa sta migliorando visibilmente e ci si aspetta che nel giro di questo mese vada a pieno regime. La variabile è solo quella della disponibilità dei vaccini, che dà qualche preoccupazioni. Se il nostro Paese avrà a sua disposizione la giusta quantità di vaccini, entro sei mesi circa, si potrà arrivare a vaccinare almeno la metà o i 2/3 della popolazione che è quello che serve per spegnere l’epidemia.

E’ chiaro che bisogna operare una comunicazione efficiente per convincere la popolazione a sottoporsi alla vaccinazione, cosa che fino ad oggi è stata molto lacunosa, soprattutto per il frastuono di telegiornali, talk show, chiacchiere inutili che sono state fatte e che hanno spaventato l’opinione pubblica. La vaccinazione non può che essere su base volontaria, perché se no si contrastano i principi fondamentali di libertà individuali. Per arrivare ad avere il risultato, è necessario che le persone abbiano chiari i termini del problema, quindi rischi-benefici, espressi autorevolmente da persone credibili che non sono né i politici, né gli “scienziati autoreferenziali”, ma solo personalità di documentata carriera ed esperienza nell’ambito della salute pubblica che da noi ci sono ma, purtroppo, non parlano molto. Combinando la disponibilità del vaccino, l’autorevolezza e la veridicità dell’informazione, senza nascondere nulla, non c’è bisogno di essere coercitivi.

Parlando di corretta informazione, potremmo dire che c’è stata una sorta di guerra mediatica soprattutto nei confronti di un vaccino tra quelli attualmente disponibili. Ma tutti i vaccini potrebbero comportare dei rischi che, in questo caso specifico, sono stati enfatizzati. Evidentemente questi rischi ci sono e bisogna dirlo alle persone. Ma la loro frequenza è talmente bassa che è molto più vantaggioso fare il vaccino e prevenire il Covid-19. Questo va spiegato e fatto capire alle persone, non lasciando spazio ad un’informazione distorsiva, a volte anche volutamente distorsiva, che confonde l’opinione pubblica. Chi informa deve necessariamente essere onesto, credibile e porgere dei dati che veri e aggiornati.

Se noi andiamo a vedere gli avventi avversi dei tre vaccini principali che sono attualmente sul mercato, possiamo constatare che sono del tutto analoghi. Questo non vuol dire che non ci sono rischi, ci sono per tutti, forse qualcosa in più per Astrazeneca, ma si tratta sempre di frequenza estremamente rara. Qualunque vaccino ha una piccola, insignificante probabilità che si verifichino degli avventi avversi – che devono assolutamente essere studiati – ma non è il caso di continuare a creare il problema, quando il vero problema è il Covid che continua a mietere morti.