Quando la tecnologia viene utilizzata contro le minoranze etniche

Quella degli uiguri è una minoranza di religione musulmana e di origini turche. Risiedono principalmente nella grande regione dello Xinjiang, a nord-ovest della Cina e costituiscono circa lo 0,6% della popolazione cinese. Soprattutto dopo il crollo delle Torri Gemelle nel 2001, è aumentata verso di loro la repressione di Pechino, con il governo che ha presentato una vera e propria campagna di “lotta al terrorismo” contro la minoranza uigura.

È per questo che la regione dello Xinjiang viene considerato uno dei posti più sorvegliati al mondo: gli abitanti sono continuamente controllati dalla polizia, che utilizza anche sistemi di riconoscimento facciale e per intercettazioni telefoniche di massa. Secondo l’organizzazione Chinese Human Rights Defenders in questa regione si verifica il 20% degli arresti del Paese. Famosa è la pubblicazione, nel novembre 2019, del New York Times di un faldone di 400 pagine top secret che raccontano la stretta della Cina contro le minoranze etniche musulmane nella regione di Xinjiang, in particolare gli uiguri, descritti come “rinchiusi in campi di prigionia o nelle carceri”. Tra queste carte anche un discorso del presidente Xi Jinping, che ordinò di non avere “alcuna pietà” verso di loro.

I musulmani uiguri, stanno cercando da molto tempo di denunciare in tutti i modi e soprattutto all’estero le violenze, la detenzione illegale e gli attimi intimidatori nei loro confronti, ma spesso le notizie che riescono a superare la censura cinese sono pochissime. E quelle poche che riescono a farlo ricorrono a stratagemmi molto originali, come ad esempio utilizzando TikTok, social network di proprietà cinese.

Due delle più grandi aziende produttrici di sistemi di videosorveglianza (domestici e, soprattutto, professionali), Hikvision e Dahua, sembra stiano fornendo a Pechino la tecnologia utilizzata per sorvegliare anche questo gruppo etnico. La notizia è stata riportata dal sito di notizie di videosorveglianza IPVM. Almeno un centinaio di contee, paesi e città degli Stati Uniti hanno acquistato sistemi di sorveglianza fabbricati in Cina. E sembrerebbe che gli stessi dispositivi siano stati utilizzati per questi sistemi di controllo dal governo cinese, giustificando le teorie di violazione dei diritti umani, secondo i dati contrattuali e di fornitura analizzati. I dettagli dei contratti sono stati forniti da GovSpend, che tiene traccia della spesa del governo federale e statale, a IPVM, che li ha pubblicati. Il più grande spender, secondo i dati, è stato il Board of Education della contea di Fayette in Georgia, che ha speso 490.000 dollari, nell’agosto 2020, per l’acquisto di più di una dozzina di termocamere Hikvision, utilizzate per i controlli della temperatura nelle sue scuole pubbliche.

Una dichiarazione fornita dalla portavoce della Fayette County Public Schools, Melinda Berry-Dreisbach, ha affermato che le telecamere sono state acquistate dal fornitore di sicurezza di lunga data, rivenditore autorizzato Hikvision. La dichiarazione, però, non indicava se il Board of Education fosse a conoscenza dei collegamenti di Hikvision con le violazioni dei diritti umani. La contea di Nash in Carolina del Nord, che ha una popolazione di 95.000 residenti, ha speso più di 45.000 dollari, tra settembre e dicembre 2020, per acquistare termocamere Dahua. Il direttore della contea Zee Lamb ha condiviso con i cittadini le e-mail che confermavano gli acquisti e che l’attrezzatura era stata installata nelle scuole pubbliche della contea, ma non ha commentato. La parrocchia di Jefferson in Louisiana, che comprende parte della città di New Orleans, ha speso 35.000 dollari per telecamere di sorveglianza Hikvision e sistemi di archiviazione video tra ottobre 2019 e settembre 2020. Il portavoce della parrocchia non ha commentato. Un portavoce della città di Hollywood in Florida, che ha speso quasi 30.000 dollari per le termocamere Hikvision, ha affermato, invece, che il produttore di tecnologia cinese “era l’unico grande produttore con una soluzione praticabile pronta per la consegna e la spesa era all’interno del budget del progetto”. Le telecamere sono state utilizzate per misurare la temperatura corporea dei dipendenti per frenare la diffusione di COVID-19. Il portavoce non ha commentato, però, i collegamenti con le violazioni dei diritti umani.

Maya Wang, ricercatrice senior di Human Rights Watch, ha affermato che la mancanza di norme sulla privacy a livello locale ha contribuito all’acquisto di questa tecnologia da parte dei comuni. “Uno dei problemi è che questi tipi di telecamere, indipendentemente dal paese di origine e indipendentemente dal fatto che siano o meno collegati a violazioni dei diritti umani, sono stati introdotti in varie parti del paese, specialmente a livello di stato e di città, senza alcun tipo di regolamentazione che rispettasse gli standard di privacy“, ha dichiarato Wang che dichiara anche: “Non esiste, ancora una volta, alcun tipo di quadro normativo per controllare le aziende, indipendentemente dal fatto che abbiano abusato o meno dei diritti umani in altri paesi, in modo tale da poter valutare o scegliere aziende migliori e incoraggiare quelle con una migliore protezione della privacy”.

La principale tra le accuse del governo degli Stati Uniti è che Pechino ha fatto molto affidamento su Hikvision, Dahua e altri per fornire la tecnologia di sorveglianza che utilizza per monitorare la popolazione uigura per sopprimere il gruppo etnico, cosa che il governo cinese ha ripetutamente negato. I servizi segreti delle Nazioni Unite affermano che Pechino ha detenuto più di un milione di uiguri nei campi di internamento negli ultimi anni e il Dipartimento del Commercio ha detto che Hikvision e Dahua “sono stati implicati in violazioni dei diritti umani e abusi nell’attuazione della campagna cinese di repressione, detenzione arbitraria di massa e sorveglianza ad alta tecnologia contro uiguri, kazaki, e altri membri di gruppi di minoranza musulmana”. L’amministrazione Biden ha definito le violazioni dei diritti umani un “genocidio”. IPVM ha anche riferito ampiamente su come la tecnologia di sorveglianza delle società è stata utilizzata per sopprimere gli uiguri. Si è scoperto che Dahua aveva implementato un sistema di rilevamento della razza nei suoi algoritmi.

All’inizio di quest’anno, la Thomson Reuters Foundation ha scoperto che, in Inghilterra, metà dei consigli di Londra e le 20 più grandi città del Regno Unito stavano utilizzando la tecnologia legata agli abusi degli uiguri. Il Guardian ha anche scoperto che la tecnologia di sorveglianza Hikvision è stata utilizzata nelle scuole del Regno Unito. Quando è stata contattata, una responsabile dell’ufficio stampa di Dahua ha pubblicato un post dichiarando e affermando che “contrariamente a quanto riportato dai media, la nostra azienda non ha mai sviluppato alcuna tecnologia o soluzione che cerchi di prendere di mira un gruppo etnico specifico”, aggiungendo poi: “Le affermazioni contrarie sono semplicemente false e non siamo a conoscenza di alcuna prova che sia mai stata presentata a sostegno di tali affermazioni”.