La Pasqua, il mistero centrale della storia dell’uomo

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Buona Pasqua, con questa poche e semplici parole tutti ci salutiamo in questi giorni, ma non ricordiamo a noi stessi e nemmeno a chi le rivolgiamo il significato etimologico e storico della parola Pasqua. A me sembra che in questi ultimi decenni, noi che ci professiamo cattolici laici, a Pasqua, non presentiamo più il messaggio del Vangelo di Gesù Cristo: Via – Verità – Vita.

Infatti, ormai molti di noi, a mio avviso e non da solo, abbiamo dimenticato le virtù etiche come il Coraggio e la Trasparenza nel dire le cose con il loro nome, ma preferiamo uniformarci agli standard del linguaggio politically correct e del pensiero debole.

Anche in politica, in generale ci si comporta allo stesso modo: Cristiani Sociali, Popolari e Democristiani di un Partito, la Democrazia Cristiana, che non c’è più, in realtà, ce ne sono numerosi con lo stesso logo, bistrattato e conteso nei Tribunali della Repubblica italiana.

A Pasqua e a Natale gli Auguri sono generici e veloci come fanno tutti, a voce con cellulari, con sms, chat, tweet, whats up che hanno fatto dimenticare il significato di queste ricorrenze alle generazioni dei più adulti, ma soprattutto non lo spiegano alle giovani generazioni, non si fa alcun richiamo alle origini, alla profondità del significato della parola Pasqua! Pochi richiami sulla genesi storica: la decima piaga d’Egitto e il passaggio del Mar Rosso da parte del popolo degli Ebrei verso la terra promessa.

Nove piaghe non bastarono a convincere il Faraone d’Egitto a lasciare andare il popolo degli Ebrei, ridotto in schiavitù. Fu così che Dio si risolse a scagliare una decima piaga, la più tremenda: la morte dei primogeniti maschi d’Egitto.

Ogni famiglia ebrea avrebbe dovuto sacrificare un agnello, e col sangue segnare gli stipiti e l’architrave della porta. Davanti a quei segni Dio, inviò un vento, sceso sull’Egitto per uccidere il primogenito di ogni famiglia, che avrebbe riconosciuto i figli degli Ebrei e sarebbe passato oltre. Fu così che la volontà del Faraone fu piegata, e gli Ebrei potettero partire, abbandonando l’Egitto passando oltre il Mar Rosso. Questo fu il famoso Esodo.

La Pasqua ebraica festeggia la liberazione del popolo giudeo dalla schiavitù dell’Egitto. L’origine della Pasqua secondo il Nuovo Testamento risale alla crocifissione di Gesù, episodio che coincide con la vigilia della celebrazione di quella ebraica.

La Pasqua cristiana si pose sul tracciato della Pasqua giudaica, ma trasformandola profondamente. L’etimologia fu interpretata affine a pathein, soffrire, per avvicinare la celebrazione alla Passione di Cristo. Ne nacque la festa più importante di questa religione, cifra della decisività del Cristo, agnello di Dio, che prende su di sé la colpa dell’uomo e vince, per tutti, la morte.

Il significato religioso della Pasqua è la Resurrezione di Gesù Cristo, figlio di Dio, incarnatosi uomo che sconfigge la Morte e cancella il Peccato originale che pesava sull’umanità dai tempi di Adamo ed Eva.

Dunque, per noi cristiani di tutto il mondo la domenica di Pasqua è  il giorno della Resurrezione di Gesù dai morti che è il fondamento della fede cristiana e che dà la speranza della vita eterna in modo estensivo a tutta l’Umanità, secondo la Promessa fatta da Gesù stesso: ecco dunque che la Pasqua è la novità, il mistero centrale della storia dell’uomo.  

Nel terzo Millennio dopo Cristo, in modo estensivo per tutti, la Pasqua è anche chiamata la festa della speranza dai credenti, ma anche dai non credenti.

Scusate queste precisazioni di un sapere che è alla portata di tutti sulle piattaforme di Internet, ma ci tenevo a fare, a modo mio, a Voi e ai vostri cari familiari, i miei Auguri di Buona Pasqua, in Jesu et Maria.