Un Natale intenso se si vuole

Natale

Ecco arrivato il Natale tra mille problemi, interrogativi, preoccupazioni. I telegiornali e programmi televisivi in genere hanno tenuto inchiodati i telespettatori a sentire discorsi per nulla rassicuranti per l’economia, per il lavoro, per la regolare vita civile. In effetti la pandemia diventa sempre più pervasiva per la vita di ciascuno di noi, ed in molti ci si è resi conto che dipende proprio da ciascuno di noi la sua progressione o regressione; dipende dunque dalla nostra responsabilità e dalla nostra personale maturità nell’affrontare opportunamente questo virus che così prepotentemente è entrato nelle nostre vite.

Insomma non è stato è non è agevole vivere in questo frangente, ma lo è diventato ancor più frastornati dai tantissimi dubbi diffusi irresponsabilmente e fraudolentemente sulla reale pericolosità del virus, sulla concreta efficienza dei farmaci, sulla portata delle precauzioni da adottare nella scuola, per gli esercizi commerciali e servizi in genere, e persino se accettare o no il vaccino.

Insomma una confusione che ha fatto non pochi danni alla percezione del pericolo che stiamo correndo. Questo turbinio di chiacchiere, in effetti, è stato forse tra le circostanze più fastidiose e dannose, ma hanno avuto almeno il pregio di mettere nella effettiva luce le realtà più inaffidabili per una Comunità che se in pericolo richiede che ci si adoperi come formiche e non come cicale, che si collabori tutti insieme, anziché spargere zizzania.

Comunque la scelta di adottare sufficienti restrizioni durante le festività natalizie è stata più che opportuna per evitare eccessi negli assembramenti e dunque affrontare nel modo migliore il periodo più delicato prima di fornire agli italiani il vaccino, rischiando il meno possibile. Non credo che dobbiamo rammaricarci più di tanto per le privazioni; e comunque ci sono alcuni aspetti positivi che dobbiamo saper cogliere.

Vivere più intensamente la Natività ed il suo significato per la nostra identità di cristiani; imparare la meditazione per discernere le priorità nella nostra vita; dare maggiore valore ai nostri affetti; fare di necessità virtù, trovando soluzioni nuove per la nostra vita sociale e familiare. A tal proposito, mi permetto di raccontare come io e mia moglie Teresa, ovvieremo alla impossibilità di celebrare il solenne pranzo natalizio di oggi con i nostri figli residenti in località lontane oltre oceano e in Italia.

Staremo insieme pranzando ognuno nella propria abitazione, ma tutti collegati on line. Cosicché potremo ascoltare le stesse musiche di Natale, potremo parlare tra di noi ed ascoltare canti e poesie dei nostri bambini, potremo vivere anche quest’anno con la stessa intensità emotiva, e forse più, la bellezza dell’unità della nostra famiglia.