La responsabilità si gioca a tutte le età

In cucina fogli svolazzanti con matite colorate per i più piccoli, in camera tablet che trasmettono lezioni in inglese: la scuola è entrata nelle case dei ragazzi, dei bambini. Le voci dei professori universitari che incutono “ossequioso rispetto” si insinuano tra i letti e le librerie casalinghe. In modo molto professionale, tutto d’un pezzo, il professore trasmette la sua lezione con alta professionalità e ….un pizzico di “distanza”. Mentre in cucina i ragazzi delle “medie” fanno lezione con insegnanti di matematica, italiano e altre materie, incuriositi dalla situazione concreta molto inusuale.

Miracolosamente i volti degli insegnanti ri-diventano familiari, anzi forse diventano familiari e tanto attesi dagli stessi ragazzi. Per molti di loro infatti la “chiamata” del professore è come una mano, una carezza in un momento molto difficile. In molte famiglie infatti  si stanno evidenziando gravi problemi come la questione lavoro, mutui da pagare, scadenze ed altro ma prima ancora la questione assistenza ai propri familiari, ai nonni ….

I ragazzi non possono capire la gravità del momento, la colgono e la leggono sui nostri volti, quindi hanno bisogno dei loro insegnanti che li aiutino a vivere una normalità positiva e costruttiva attraverso il pensiero, lo studio, le spiegazioni, la consegna del sapere.

Un “pensiero” che è bisogno e capacità di riflessione interiore dell’essere umano, qualsiasi età abbia, che scenda in profondità e abbellisca l’essere umano per crescerlo e volerlo bello. Una scuola che costruisca l’essere e l’esistere, che costruisca un protagonismo civico, che alleni alle sfide della vita attraverso un confronto con lo studio, la curiosità, con la voglia di capire e sapere. Occorre non lasciare che il desiderio di imparare e conoscere si assopisca e il sapere sfugga di mano.

Quindi una scuola alleata saldamente con le famiglie, una scuola che dimostra di non essere solo un luogo dove apprendere nozioni ma imparare ad affrontare la vita, quella vera, con serenità, senza disperazione ma con responsabilità. La responsabilità si gioca a tutte le età e in tutte le occasioni della vita, essere seri e responsabili definisce l’umano e costruisce l’amicizia civica.

Docenti quindi preziosi quanto i medici e le infermiere nei reparti ospedalieri, famiglie che diventano luoghi di pensiero attraverso gli strumenti tecnologici e quei volti da una parte e dall’altra dello schermo che finalmente si guardano negli occhi.