Il referendum: uno strumento da non strumentalizzare né sprecare

Nella democrazia parlamentare, il corpo elettorale elegge il Parlamento o la sola camera “politica”, che possono non solo sfiduciare ma anche conferire sin dall’inizio la fiducia al Governo. In generale, il funzionamento della forma di governo parlamentare dipende dal sistema dei partiti.

Le Costituzioni non si limitano ad enunciare il principio di sovranità, contribuendo con una serie di articoli a conferirgli la necessaria effettività. Il significato della democrazia non è che il popolo costituisca la fonte ideale del potere, ma che abbia parte del potere e che non abbia la nuda sovranità, che praticamente non è nulla, ma l’esercizio reale e parziale della sovranità, che in realtà è tutto. Nel senso di riconoscere al popolo concretamente la titolarità e l’esercizio del potere di sovranità, potere inteso nella sua totalità. Nella Costituzione italiana, fin dal 1948, viene data notevole rilevanza agli istituti di democrazia diretta, tramite istituti giuridicamente previsti e regolati, con effetti rivolti direttamente alle istituzioni, con particolare risalto all’istituto del referendum (art. 75 Cost.), oltre che all’iniziativa legislativa popolare (art. 71, co. 2, Cost.) e alla petizione (art. 50 Cost.).

Il referendum è di gran lunga lo strumento di partecipazione più originale introdotto nella Costituzione, e anche il più forte rispetto al suo impatto politico sulle istituzioni della Repubblica. Ad aver proposto i quesiti del referendum sulla giustizia sono in particolar modo Lega e Partito Radicale e l’idea di chi avanza una proposta del genere è che si tratti di argomenti che possano essere di interesse popolare. Per questo può sembrare strano che non si arrivi al quorum. In realtà, in Italia è molto frequente: finora il quorum è rimasto un tabù per quasi la metà dei referendum. Dal 1997 a oggi non è stato raggiunto quasi mai, mentre in totale sono state 39 volte su 67 quelle in cui la barriera è stata superata; ma prima del 1997, quando l’uso del referendum era più morigerato il quorum si raggiungeva.

Nella Costituzione non emerge una netta distinzione tra la democrazia rappresentativa e quella diretta. La Costituzione prevede, sulla base di un impianto prevalentemente ispirato al principio della rappresentanza, degli istituti di democrazia diretta, che integrano la democrazia rappresentativa. Sinteticamente, la democrazia diretta è l’esercizio diretto del popolo di porzioni di poteri costituzionali. Una democrazia, una repubblica, una monarchia, possono tutte divenire dispotiche, o distribuire in maniera adeguata le competenze, e il referendum è uno strumento di controllo essenziale al mantenimento dell’equilibrio democratico.

La Costituzione favorisce la cittadinanza come partecipazione alla democrazia rappresentativa, quale unica forma di democrazia, mostra i suoi limiti. La democrazia deve lavorare per creare le condizioni per cui tutti i membri di una comunità politica possano portare contributi significativi ai processi di decisione, concedendo a un numero sempre maggiore di soggetti l’opportunità di partecipare direttamente alle decisioni. La democrazia deve cercare di riunire la società civile e cittadini per costruire decisioni maggiormente condivise. Il successo di tali processi dipende anche dalla quantità e qualità di informazioni raccolte e scambiate. L’utilizzo di tecnologie può rafforzare modelli partecipativi, contribuendo alla crescita collettiva della conoscenza.

Alcuni dei cinque quesiti, in particolare il tema della carriera dei giudici, la presenza degli avvocati nei consigli giudiziari e le firme da presentare per candidarsi al Consiglio superiore della magistratura, sono aspetti tecnici e difficili, ma soprattutto lontani dagli interessi e dai bisogni quotidiani dell’elettorato, interessato maggiormente a questioni sociali di tutti i giorni. Diversamente questi temi sono più vicini ai contenuti della riforma Cartabia, che si trova in Parlamento, che ha questo compito costituzionale. Questo significa che, soprattutto su questi tre argomenti, il mancato raggiungimento del quorum potrebbe non avere alcun effetto, una volta approvata la riforma della giustizia. La democrazia diretta, nonché, partecipativa ha la capacità di riavvicinare la vita delle istituzioni alle esigenze dei cittadini; perciò, non va né strumentalizzata né sprecata.