Il Governo riparta dalle persone più deboli e oppresse

donne crocifisse

In questi giorni, dopo il triste spettacolo mostrato dai nostri governanti in Senato alla ricerca di un politico latitante e tutti rivolti a bocca aperta verso l’”altare del peccato”, sta prendendo vita il governo Draghi.

Ora, sul piatto, ci sono parecchi soldi messi a disposizione dall’Europa che potranno aiutare molte categorie cadute in difficoltà dalla pandemia.

Ma nell’assaltare il forno delle grucce e prima di mettere le mani sul malloppo, occorre sempre avere in mente i poveri, gli ultimi, le donne crocifisse e sfruttate fino tal volta alla morte.

Ecco che un buon Governo non deve essere solo Economico, ma anche e soprattutto solidale ed in concerto con la carità cristiana.

Arginare il fenomeno della prostituzione si può;  è ora di finirla nell’etichettarlo “il mestiere più vecchio del mondo’’, così per comodità, come per dire tanto c’è sempre stato e non si può fare nulla.

Niente di più falso; occorre subito una legge che sanzioni i c.d.”clienti’’ in modo da disincentivare la domanda e soprattutto è necessario un percorso riabilitativo per queste ragazze, inserendole in delle strutture ad hoc dove venga loro garantita la possibilità di essere occupate con un lavoro retribuito.

Questa dovrebbe essere la politica del Buon Governo senza se e senza ma e rivolto agli altri, ai più bisognosi.

Se non si metteranno in campo queste misure non si potrà parlare di nulla se non di una subdola complicità.