I fattori che favoriscono la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili

Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) rappresentano un importante problema di sanità pubblica che investe praticamente tutti i paesi del mondo. I germi responsabili di MST sono batteri, virus, protozoi, funghi, ectoparassiti.

La trasmissione da un individuo sano ad uno recettivo avviene con il passaggio attraverso le mucose di liquidi biologici infetti di varia natura. Anche se la maggior parte delle infezioni colpiscono gli organi genitali ci può essere con minore frequenza, una compromissione di molti organi e apparati per la disseminazione dell’infezione stessa. È importante effettuare una diagnosi ed un trattamento precoce per ridurre il rischio di trasmissione.

Un ruolo importante gioca, ai fini della prevenzione, l’educazione specie se diretta alle fasce di età più giovani e per questo più vulnerabili. Le malattie sessualmente trasmissibili (MST) sono patologie infettive caratterizzate da un contagio interumano che avviene quasi sempre per via sessuale attraverso un contatto diretto con un soggetto ammalato o infetto. Le MST rappresentano a tutt’oggi un importante problema di sanità pubblica che investe in maniera significativa la società civile a livello mondiale e che riguarda praticamente tutti i paesi, dal momento che secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono circa 340 milioni i nuovi casi di MST all’anno nella fascia di età compresa tra i 15 e i 49 anni di età, senza peraltro considerare in questo computo le infezioni causate da virus HIV.

A testimonianza del grande impatto epidemiologico che riveste HIV, bisogna ricordare che questa patologia nei paesi a risorse limitate rappresenta sia la principale MST che la seconda causa di morte. Le MST possono causare anche possibili complicanze a lungo termine, ed in particolare, tra queste, si possono menzionare: il carcinoma della cervice uterina che può insorgere a seguito dell’infezione da parte di alcuni sierotipi del Papilloma virus e l’epatocarcinoma come conseguenza dell’epatite B o C.

La diffusione delle MST riconosce tre fattori favorenti: 1) la frequenza di esposizione all’agente patogeno; 2) la virulenza dello stesso; 3) la durata della contagiosità nei soggetti colpiti. Rientrano tra i co-fattori favorenti la diffusione di MST la prevalenza di una popolazione giovanile sessualmente attiva nell’ambito della popolazione generale (come avviene in molti Paesi a risorse limitate), la povertà, il sovraffollamento specie nelle aree urbane, la scarsa attenzione all’igiene e la mancanza di una corretta educazione sanitaria e sessuale.

Anche se in Europa e negli Stati Uniti le MST sono sempre state presenti, pur con delle significative oscillazioni nel corso dei secoli, la diffusione epidemiologica delle MST ha presentato nel XX secolo una serie di cambiamenti epidemiologici legati ai comportamenti delle persone che sono avvenuti soprattutto alla fine degli anni Settanta del passato secolo e che hanno determinato un aumento di incidenza delle forme morbose causate dal Papilloma virus (HPV), virus Herpes simplex di tipo 1 e di tipo 2 (HSV-1 e 2) e HIV. Questa mutata situazione epidemiologica ha portato ad una consensuale riduzione delle MST classiche causate da batteri: sifilide, gonorrea, linfogranuloma venereo e ulcera molle, anche perché queste malattie si sono giovate, dopo la seconda guerra mondiale, dell’utilizzo, in modo sempre più significativo, della penicillina e di altri antibiotici più moderni.

Per pienamente comprendere l’andamento epidemiologico dell’MST in Europa e negli Stati Uniti nel novecento, bisogna altresì considerare che, a seguito della comparsa di HIV/AIDS agli inizi degli anni Ottanta, ci sono state molte campagne di informazione sulla pericolosità, modalità di contagio e prevenzione di questa malattia che hanno determinato una riduzione di incidenza delle altre MST come effetto secondario delle misure di prevenzione assunte. Il quadro epidemiologico è mutato ulteriormente tra la fine degli anni Novanta e gli inizi degli anni duemila, quando sono state introdotte le terapie altamente efficaci (HAART) per il controllo dell’infezione da HIV, che hanno reso questa infezione/malattia curabile (ancorché non guaribile).